Legambiente Sicilia ha presentato all’Ars il dossier “Il consumo delle aree costiere italiane. La costa siciliana: l’aggressione del cemento ed il cambiamento del paesaggio”. Erano presenti Gianfranco Zanna, presidente Legambiente Sicilia, Stefano Ciafani, direttore nazionale dell’associazione ambientalista, ed il sindaco di Licata, Angelo
Cambiano, a cui e’ stato consegnato il premio ‘Ambiente e Legalita’, per aver fatto abbattere delle case abusive sulle coste della sua citta’.

“La costa siciliana e’ bella, ma potrebbe essere ancora piu’ bella di quanto sia adesso – ha sottolineato nel corso della conferenza stampa Zanna -. Oggi Legambiente presenta uno studio condotto sulla costa siciliana, stilato in base a delle foto satellitari dal 1988 al 2013. Dei 1.088 chilometri di costa il 21 per cento e’ tutelato (15% aree naturali e riserve, e il 6% e’ protetto da altri vincoli); mentre il 18 per cento e’ paesaggio agricolo; la parte rimanente, il 61 per cento della costa, e’ urbanizzata, quindi cementificazione diffusa ed ecomostri. Cosa rimane della battaglia sulla sanatoria? Rimangono ammiccamenti e silenzi di chi non si e’ preoccupato della situazione che c’era. Senza pudore si e’ detto che a settembre verra’ presentato un altro emendamento, chi ha costruito sulle coste dal 76 ad oggi lo ha fatto in modo illegale e oggi c’e’ chi vuole premiare questo. Chi invece si batte per la legalita’ si e’ visto sbandierare questo emendamento e in piu’ hanno detto prontamente che lo riproporranno a settembre. Sventurato quel popolo che ha bisogno di eroi, il sindaco di Licata non e’ un eroe, noi vorremmo che anche altri sindaci prendano la stessa strada, cosi’ non sara’ piu’ un caso isolato”.

“Con questo riconoscimento – ha aggiunto Zanna – noi vogliamo dirgli che siamo accanto a lui, spetta adesso agli altri sindaci far rispettare le leggi, la politica la buona amministrazione si afferma ogni giorno. Vogliamo dire ai sindaci di rispettare la legge, sappiamo che non e’ mai piacevole dire ai cittadini qualcosa che non vogliono fare, ma che pero’, non dimentichiamo, e’ giusto fare”.

Lo studio parte dal 1988, tre anni dopo l’approvazione della legge Galasso che avrebbe dovuto impedire altre costruzioni abusive sulle coste siciliane: “Una legge che e’ stata disattesa – ha spiegato Ciafani – a dimostrarlo c’e’ un altro 10 per cento di abusi edilizi che vanno dall’88 al 2013, che si va a sommare al 51 per cento antecedente. Inoltre, e’ stato dimostrato da alcuni studi del Cresm che gli abusi aumentano negli anni in cui si e’ discusso di condono edilizio in Parlamento, quindi nel 1985, 1994 e 2003, in quegli anni c’e’ stata un’impennata delle costruzioni edilizie abusive perche’ si crea aspettativa. E’ un tema che siamo costretti a ridenunciare perche’ continua ad esserci chi strizza ancora l’occhio a questi abusi”.

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