Il covid irrompe in Consiglio Comunale. Mentre il Comune di Palermo rischia di dovere affrontare l’epopea di un dissesto economico-finanziario, a Sala delle Lapidi i lavori vengono fermati dal virus.

A risultare positivo è stato Gianluca Inzerillo, consigliere comunale di Sicilia Futura. L’esponente di Sala delle Lapidi sta bene ed è asintomatico. Una positività che, però, ha costretto i componenti della IV Commissione, di cui Inzerillo è presidente, in isolamento fiduciario. Ciò, almeno, fino all’esito del tampone.

Seduta chiusa fra le polemiche

Ed è proprio quest’ultimo aspetto ad aver scatenato le polemiche durante la seduta odierna. Secondo quanto previsto dal regolamento emanato dalla presidenza del Consiglio Comunale, chi risulta positivo al covid o comunque in uno stato di isolamento fiduciario può partecipare alla seduta in modalità telematica.

Ciò attraverso l’invio di un link, previa presentazione della relativa certificazione. Un fatto eseguito correttamente dal capogruppo di Sicilia Futura, ma non dagli altri consiglieri, avvertiti in un secondo tempo della notizia.

Situazione che ha generato un duro scontro politico fra la componente consiliare di Italia Viva e quella del Movimento 5 Stelle.

Molto critica la capogruppo Viviana Lo Monaco, impegnata già da diverso tempo sulla questione. Polemiche che hanno reso di fatto impossibile la prosecuzione della seduta, con il segretario generale impegnato al telefono a dare spiegazioni, mentre la consigliera comunale di “Oso” Giulia Argiroffi tentava invano di intervenire sul caso clou degli ultimi giorni, ovvero quello del possibile dissesto e del piano di riequilibrio.

Così, il presidente Totò Orlando ha deciso di chiudere la seduta, in attesa di chiarimenti. Risultato: Consiglio Comunale rinviato alla prossima settimana e, con esso, le relative delibere relative alla Tari e al piano di riequilibrio.

Lo spettro del dissesto: in Consiglio avanza proposta

Intanto, a tenere banco nell’agenda politica di Palermo è l’ombra del dissesto finanziario. Uno spettro palesato dal documento del ragioniere generale Bohuslav Basile, che ha chiaramente chiesto all’assessore al Bilancio Sergio Marino di firmare la delibera con la quale si accerta tale stato. Ma l’esponente della Giunta Orlando si è rifiutato di ottemperare a tale richiesta.

I fondi da Roma bastano per coprire le perdite di un anno ma non permettono di chiudere il bilancio triennale e la dichiarazione di disseto sembrerebbe inevitabile. Un documento di oltre 140 pagine in cui il tecnico di Palazzo delle Aquile sottolinea l’impossibilità di mettere in campo il piano di riequilibrio a causa dell’insufficenza dei fondi a disposizione. I 75 milioni di euro inseriti in finanziaria infatti dal Governo nazionale non basterebbero a coprire l’intero piano, ma soltanto l’annualità 2021. Ciò lasciando scoperti i due terzi del triennio.

Una delibera, quella del ragioniere generale, che potrebbero fare propria i consiglieri di opposizione. Esponenti, quelli della maggioranza numerica di Sala delle Lapidi, che hanno già chiamato in Aula il sindaco per discutere dell’emergenza cimiteriale. E potrebbero farlo nuovamente per quella finanziaria.

Randazzo (M5S): “Occorreva elasticità”

Sull’accaduto è intervenuto il consigliere del Movimento 5 Stelle Antonino Randazzo. “A salvaguardia e nel rispetto dei colleghi consiglieri comunali appresa la notizia della positività al covid del collega Inzerillo ho avviato la quarantena di 7 giorni. Ciò in attesa di fare un nuovo tampone, seguendo peraltro le indicazioni del Ministero della salute essendo stato a “stretto contatto” con il collega durante le sedute di quarta commissione consiliare”.

“Ritengo che per un caso del genere occorreva elasticità ed e buon senso da parte della Presidenza del Consiglio Comunale rispetto alla richiesta di una certificazione “esterna” da parte dell’Asp (che non sempre arriva in tempi rapidi ) per consentire ai consiglieri comunali di potersi collegare da remoto alle sedute trattandosi nello specifico di un caso dove c’e’ la conoscenza diretta del soggetto positivo al covid (un collega consigliere) e la presenza di verbali di commissione consiliare che “certificano” che altri colleghi consiglieri sono stati per giorni a “stretto contatto”, conclude Randazzo.