La grande afa che colpisce la Sicilia non ferma il lavoro dei medici in prima linea contro il Covid.  Bardati con le tute da biocontenimento, i medici continuano a raccogliere tamponi, in questi giorni dove si registra una nuova ondata dell’infezione, a causa della variante Omicron 5.

A Casa Minutella, il commissario Covid per Palermo e provincia, Renato Costa ha spiegato quali sono le condizioni di lavoro e cosa stia realmente accadendo con questa nuova, e inaspettata, crescita della curva epidemiologica.

“In prima linea con le tute a 40° gradi”

Lo screening dei tamponi “non si ferma, anche se i colleghi stanno soffrendo moltissimo, perché con 40 gradi essere ricoperti da due strati di tute da contenimento è veramente complicato. Per questo, visto che non è umano resistere più di due ore in quelle condizioni, stiamo cercando di alternare il più possibile il personale”, ha spiegato Costa.

Covid, a Palermo oltre 2000 tamponi al giorno

Rispetto al numero dei tamponi processati, per il Commissario Covid per Palermo, “siamo tornati ai valori dei tempi peggiori. Abbiamo circa un migliaio di persone che vengono a fare i tamponi ogni giorno. E questo vale solo per la mattina. Perché il pomeriggio, poi tocca ai convocati che sono coloro i quali vengono a fare il controllo dopo sette giorni o dopo dieci giorni dall’infezione. Anche loro sono circa 600/700 persone, quindi siamo quasi sui 2000 tamponi giornalieri, a cui vanno sommati quelli a domicilio e quelli che facciamo nelle periferie. Direi che abbondantemente per adesso superiamo i 2000 tamponi al giorno”.

“I dati del contagio sottostimati, da moltiplicare per tre”

Secondo Costa, i dati dei contagi sarebbero sottostimati. “Il numero dei positivi è secondo noi sottostimato rispetto al dato reale. Non essendoci le restrizioni, senza il green pass, il numero di persone che denuncia la propria positività è diminuito moltissimo. Noi stimiamo che soltanto 1/3 si denuncia, quindi il numero dei contagi andrebbe probabilmente triplicato. Ed è un dato preoccupante. Inutile nasconderlo, siamo in un momento delicato”.

 

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