Sono pieni i reparti Covid negli ospedali siciliani. E’ una corsa contro il tempo per cercare di aprire nuovi posti. Ad ammettere che la curva sta crescendo in modo esponenziale è lo stesso commissario per l’emergenza Renato Costa.

“Ora siamo in una condizione di grande difficoltà, – ha detto il commissario intervenendo alla trasmissione Casa Minutella – il virus è dappertutto. 500 positivi su 5000 persone testate al drive-in della Fiera del Mediterraneo sono tantissime. Un numero enorme che ci dice che siamo circondati da positivi”.

In effetti anche oggi i dati al Drive In della Fiera confermano che il 10 per cento di quanti si sottopongono all’esame è positivo. Oggi sono stati controllati 1.290 persone. Di questo 149 positivi al tampone rapido, subito dopo hanno fatto il molecolare. In 5 giorni di attività: 5.580 persone, 543 positivi.

I reparti sono pieni come il Covid hospital di Partinico. Tanto che alcuni pazienti trovati positivi questa mattina all’ospedale Ingrassia sono stati dirottati all’ospedale di Marsala per mancanza di posti. La situazione dei ricoveri a Palermo è critica e a soffrirne sono i pronto soccorso che non riescono a fare fronte non solo ai malati Covid, ma anche alle altre emergenze. Al momento a Partinico ci sono 90 ricoverati e 24 in terapia intensiva.

E i dati confermano la crescita. Anche oggi sono 1.048 i nuovi positivi al Covid-19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 8.015 tamponi effettuati; 14 i decessi, che portano il totale a 550. Sono 150 in terapia intensiva con un incremento di otto ricoveri. I guariti sono 292.

Le provincie più colpite Palermo e Catania. E’ stata siglato un accordo dalla Regione con le tre Università siciliane, sedi di facoltà di Medicina e chirurgia da una delibera del governo Musumeci, che disciplina infatti le modalità di svolgimento della formazione per l’assunzione a tempo determinato dei medici specializzandi che, ormai, sono chiamati a pieno titolo ad affrontare le piccole e grandi emergenze sanitarie.

La crisi innescata soprattutto dalla pandemia sta facendo emergere ulteriormente la mancanza di medici specialisti in ogni ambito, così la Sicilia – grazie alla fattiva collaborazione dei rettori degli atenei di Palermo, Catania e Messina – è corsa ai ripari velocizzando le procedure che consentono ai giovani professionisti di prestare servizio in corsia, mantenendo contemporaneamente gli standard formativi.

Tra gli elementi di maggiore innovazione contenuti nel documento, il riconoscimento dell’esperienza professionale acquisita dagli specializzandi proprio durante l’emergenza Covid-19, con la possibilità di recupero del percorso formativo attraverso appositi piani integrativi e il recepimento delle norme di maggior favore, anche economiche, per consentire il prosieguo delle attività negli ospedali siciliani.

“Grazie a questa intesa – commenta il presidente della Regione Nello Musumeci – stiamo assicurando al nostro sistema sanitario un’iniezione di nuove energie professionali, tanto utili per fronteggiare meglio la pandemia. Ma c’è di più: superata l’emergenza Coronavirus, i medici specializzandi, a partire dal penultimo anno di specializzazione, potranno fare accesso in corsia con più facilità. Ciò consentirà alla sanità siciliana di tenere stabilmente in considerazione queste professionalità e di evitare anche di disperdere altrove quel patrimonio di cervelli che si è formato nei nostri atenei”. I rettori siciliani hanno sottolineato l’importanza dell’accordo e del percorso di specializzazione anche in relazione al livello di qualità formativa che devono possedere i nuovi contrattualizzati.

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