Alla fine della trattativa la Sicilia potrebbe anche adeguarsi al resto d’Italia e d’Europa e riaprire alla libera circolazione delle persone dal 3 giugno come faranno tutti gli altri. La decisione finale arriverà in queste ore. Oggi, infatti, si terrà la conferenza Stato regioni dopo la quale il Premier Giuseppe Conte dovrebbe emanare il nuovo Dpcm o decreto legge che sia, frutto degli accordi che saranno stati raggiunti.

La decisione sulla data della ripartenza Roma l’ha confermata e sarà il 3 giugno. La Sicilia ha i margini per scegliere di adeguarsi o mantenere la quarantena in arrivo fino al 7 giugno. L’ordinanza regionale del 17 maggio, infatti, da una parte si rifà al dpcm nazionale ma dall’altro stabilisce la data del 7 come termine ultimo per la quarantena imposta a chi arriva. Ma alla fine, se il nuovo provvedimento nazionale fosse condiviso, la regione potrebbe adeguarsi anche alla data di ripartenza

Insisterà, invece, sul mantenimento di un alto livello di protezione. Turisti ‘schedati’ e tracciati con una app dopo averli costretti allo sbarco ad auto certificare di non essere infetti e di non avere parenti che lo siano. Naturalmente senza tralasciare controlli della temperatura e magari screening sierologici è l’idea girata in questi giorni ma la realtà potrebbe essere molto diversa visto che costituzionalmente non si può obbligare nessuno a farsi tracciare.

Dunque più che un obbligo i provvedimenti siciliani rischiano di essere l’ennesimo ‘pannicello caldo’ ovvero un modulo di autocertificazione, la misurazione della temperatura e un sistema per incentivare a scaricare una app.

Per mettere in pratica questo tracciamento la Sicilia pensa di chiedere a chi arriva di scaricare un’app attraverso la quale consentire il tracciamento degli spostamenti. Tutto verrebbe registrato in forma anonima. Solo in caso di contagio accertato si scaricherebbero i dati per avvertire coloro i quali siano venuti, eventualmente in contatto. L’altra ipotesi in campo è quella dell’app analoga ad ‘immuni’, l’applicazione di cui si parla da settimane in campo nazionale. Sono questi gli aspetti su cui la regione sta lavorando con Guido Bertolaso che dovrebbe dare una mano alla redazione delle regole. Musumeci lo ha già detto che è lui l’uomo deputato a guidare il pool di esperti e che lo sta già facendo anche se non c’è traccia formale dell’incarico.

Ma la vera domanda è un’altra: quali turisti dovremmo tracciare? Al momento prenotazioni non se ne registrano e quelle che c’erano pre Covid19 sono tutte state cancellate. in assenza di certezze sulle regole o con regole che cambiano ogni due settimane, con l’obbligo della mascherina in taluni casi anche all’aperto e così via di turisti non ne arriveranno certamente.

Quelli italiani sono confusi, quelli stranieri, poi, sarà ancora più difficile. basti pensare all’obbligo di prenotazione e di mantenimento degli elenchi in un qualsiasi ristorantino dei vicoli del centro nel quale, magari, nessuno parla una sola parola di inglese per capire che anche queste regole scoraggeranno qualsiasi forma di turismo estero.

E poi c’è il turismo extra alberghiero che da anni, ormai, è la fascia più ampia. Tracciare quello sarebbe impossibile o quasi