Turisti ‘schedati’ e tracciati con una app dopo averli costretti allo sbarco ad auto certificare di non essere infetti e di non avere parenti che lo siano. Naturalmente senza tralasciare controlli della temperatura e magari screening sierologici.
Per mettere in pratica questo tracciamento la Sicilia pensa di chiedere a chi arriva di scaricare un’app attraverso la quale consentire il tracciamento degli spostamenti. Tutto verrebbe registrato in forma anonima. Solo in caso di contagio accertato si scaricherebbero i dati per avvertire coloro i quali siano venuti, eventualmente in contatto. L’altra ipotesi in campo è quella dell’app analoga ad ‘immuni’, l’applicazione di cui si parla da settimane in campo nazionale. Sono questi gli aspetti su cui la regione sta lavorando con Guido Bertolaso che dovrebbe dare una mano alla redazione delle regole. Musumeci lo ha già detto che è lui l’uomo deputato a guidare il pool di esperti e che lo sta già facendo anche se non c’è traccia formale dell’incarico. E non è escluso neanche che domani sera, con la nuova ordinanza in arrivo, Musumeci alla fine decida di riportare la Sicilia in linea col resto d’Italia e dunque anticipare la riapertura al 3 giugno. Ma l’eventualità non sembra probabile visto che il tracciamento ancora è tutt’altro che pronto
“Dio sa quanto mi senta legato ai lombardi. Mio fratello da mezzo secolo vive a due passi da Monza. Ma anche Sala sa che un protocollo di sicurezza è interesse del viaggiatore” ha detto questa mattina il governatore in un’intervista al Corriere della Sera, precisando di non voler mettere tutti in quarantena: “Ovviamente no – spiega – Ma ‘Sicilia sicura’ è il nostro motto. E per questo occorrerà verificare la provenienza, l’esistenza di eventuali casi sospetti nel nucleo familiare, indicare giorno dopo giorno la tracciabilità della presenza del turista”.
Sull’ipotesi di creare una lista dei movimenti e dei luoghi frequentati chiarisce: “Ricordo soltanto che siamo al centro di una pandemia. E che tutto il resto appare davvero piccola cosa”. Sul fatto che il ministro Boccia ha detto che è materia dello Stato e ha invocato l’articolo 120 della Costituzione, Musumeci risponde: “Non sto parlando di libera circolazione, ma di chi liberamente viene in Sicilia e accetta la collaborazione con le autorità sanitarie locali”.
L’ultima parola sulla riapertura spetterà, comunque, alla Conferenza Stato-Regioni che segue il ‘mezzo’ accordo raggiunto in conferenza delle regioni. In ogni caso alla mezzanotte del 7 giugno, scatterà lo stop all’ordinanza di Musumeci che blinda la Sicilia dagli arrivi dal Nord e dall’estero. Oltre non si potrà andare anche perchè già così l’isola resta chiusa 4 giorni più del resto del Paese.
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