Di ufficiale non c’è ancora nulla, ma è probabile che Guido Bertolaso presto si stabilirà per un po’ in Sicilia. Top secret il ruolo, si parla di una consulenza in stretto rapporto col governatore Nello Musumeci, che gli ha chiesto una mano: i due si stimano dai tempi dell’eruzione dell’Etna e del terremoto di Santa Venerina: era il 2002.

L’ex capo della Protezione civile potrebbe fare da super consigliere per la gestione della fase 2 nell’isola, con particolare attenzione all’aspetto turistico e sanitario, su cui punta molto il governo per sostenere l’economia dell’isola.

L’invito da Musumeci, Bertolaso l’ha ricevuto il 20 maggio (l’ha pubblicato sul proprio profilo Fb): una settimana dopo è sbarcato a Palermo, per un colloquio col presidente e l’assessore alla Salute, Ruggero Razza. Doveva rimanere un incontro riservato, ma la fuga di notizie ha alimentato la curiosità, a tal punto da innescare anche una polemica.

Se Bertolaso è stato in Sicilia per motivi personali, ha osservato il presidente dell’Antimafia Claudio Fava, “come ogni cittadino che vuole entrare nel territorio regionale, avrebbe dovuto rispettare le stringenti disposizioni emanate dal presidente della Regione in merito alla quarantena obbligatoria”. Razza l’ha subito stoppato: “Mi spiace che Fava abbia preso un abbaglio. L’ordinanza specifica con chiarezza quali categorie di soggetti non sono sottoposti alla quarantena: tra questi rientrano coloro che si trovano in Sicilia per ragioni di lavoro. Per ora punto”.

Dunque, ecco la notizia: la collaborazione con la Regione siciliana. E’ stato Bertolaso in persona poi a fare chiarezza: “In Italia se non si polemizza, non si riesce a dormire la notte”, spiegando di essere stato chiamato per “studiare il modo migliore per consentire ai turisti di venire qui tranquilli e sicuri e ai siciliani di evitare di essere contaminati”.

“Quindi – ha proseguito – sto dando una piccola mano a gestire questa situazione e ho rifiutato vitto e alloggio preferendo starmene sulla mia barchetta (ormeggiata a Trapani) facendo anche risparmiare qualche euro al contribuente siciliano”.

Dunque il suo ruolo potrebbe non essere quello di guida del Comitato tecnico scientifico come ipotizzato, insomma non andrebbe a sostituire Antonio Candela rimosso dall’incarico dopo l’arresto ma potrebbe essere di raccordo, una sorta di super consulente. Quel che sarà lo sapremo presto anche perchè fra oggi e domani una decisione sulla nuova fase  di riapertura di frontiere e circolazione fra le regioni dovrà essere presa

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