La notizia ci sembra così eclatante che abbiamo strabuzzato gli occhi appena l’abbiamo letta. E’ trattata da Lirio Abate nelle pagine dell’Espresso online del 21 aprile.

Secondo quanto riportato nell’articolo dell’espresso online, la crisi Covid19 e la situazione delle carceri, oggetto di recenti agitazioni, rischierebbe di fare uscire dalla prigione un certo numero di mafiosi attualmente  al 41 bis. Si tratta di nomi di primo calibro mafioso, nomi di spicco e detenuti di fama tra cui: Leoluca Bagarella che  secondo quanto scrive Abate sta spingendo da tempo per avere gli arresti in casa,  Pippo Calò, Benedetto Capizzi, Antonino Cinà, Pasquale Condello, Raffaele Cutolo, Carmine Fasciani, Vincenzo Galatolo, Teresa Gallico, Raffaele Ganci, Tommaso Inzerillo, Salvatore Lo Piccolo, Piddu Madonia, Giuseppe Piromalli, Nino Rotolo, Benedetto Santapaola e Benedetto Spera e tanti altri.

Lo scorso  21 marzo scorso il Dap (l’amministrazione penitenziaria) avrebbe inviato a tutti i direttori delle carceri una circolare in cui li invita a «comunicare con solerzia all’autorità giudiziaria, per eventuali determinazioni di competenza», il nominativo del detenuto, suggerendo la scarcerazione, se rientra fra le nove patologie indicate dai sanitari dell’amministrazione penitenziaria oltre a tutti i detenuti che superano i 70 anni e con questa caratteristica sono 74 i boss che oggi sono al 41 bis.

Alla ricostruzione de L’espresso replica il Dipartimento della polizia penitenziaria