Considerata la repentina evoluzione dei contagi e la diffusione delle varianti del Covid19, in tutta la provincia, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha appena firmato un’ordinanza che dispone la zona rossa in tutti i Comuni della Città metropolitana di Palermo. L’efficacia del provvedimento partirà da domenica 11 e cesserà giovedì 22 aprile.
Stesse restrizioni, così come richiesto dalle amministrazioni comunali e a seguito delle relazioni delle Asp, a Marsala in provincia di Trapani e a San Cataldo nel Nisseno. Anche in questo caso la durata delle prescrizioni andrà dall’11 al 22 aprile.
I Comuni siracusani di Priolo Gargallo e Buscemi, invece, non sono più zona rossa. Lo dispone un’altra ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, adottata dopo le richieste dei rispettivi sindaci e le relazioni dell’Asp aretusea.
Di fatto in un colpo solo i comuni in zona rossa superano, adesso i cento visto che solo i comuni del Palermitano sono 81 e solo una piccola parte erano già in zona rossa.
Ecco i nuovi dati elaborati e forniti dal commissario per l’emergenza Covid in provincia di Palermo nella settimana dal 31 marzo a 6 aprile. Dai dati in base all’incidenze ci sono i comuni da zona rossa. Secondo i dati i forniti dalla Regione Palermo sarebbe al limite della zona rossa con 240,5.
Dati contestati dall’amministrazione comunale che afferma” che i dati sarebbero stati calcolati in modo errato. I residenti a Palermo sono 640.720 abitanti mentre nel report è scritto 647.422. Nel report firmato la settimana scorsa, il totale settimanale era 1275 e nel report di oggi viene scritto che negli ultimi 14 giorni il totale è 3172. Quindi nell’ultima settimana il totale è 1897 (3172 meno 1275) e non 1557 (e quindi siamo oltre i 250 casi ogni 100mila abitanti). Per finire il report settimanale è calcolato utilizzando i dati presenti nella piattaforma “Sorveglianza Integrata Covid-19” a cura dell’Istituto Superiore di Sanità (dati non pubblici). Invece i report giornalieri sono calcolati in base alla data di referto e utilizzano come fonte “Qualità Sicilia S.S.R.”. La differenza fra le due fonti è del 16%”.
“Credo non sia utile commentare in alcun modo dati numerici né dati sul sistema ospedaliero, della cui validità ciascuno si assume le responsabilità secondo le rispettive competenze – dice il sindaco – Ho chiesto al Ministro della Salute ogni necessaria attenzione alla situazione siciliana, in considerazione del fatto che la correttezza dei dati numerici, la tenuta del sistema sanitario e la tempestività dei provvedimenti sono condizioni necessarie per un efficace contrasto al diffondersi della pandemia, così come per la salute dei cittadini e per mitigare l’impatto socio-economico delle scelte adottate.