Altri 97 positivi al tampone rapido sono stati individuati oggi alla Fiera del Mediterraneo nell’ambito della campagna attiva di monitoraggio del Coronavirus, promossa dall’Assessorato Regionale alla Salute, dal Commissario per la gestione dell’emergenza Covid nella provincia di Palermo, Renato Costa, Asp del capoluogo e Comune di Palermo.

Sono state 1.086 le persone che hanno aderito allo screening in modalità Drive In che in 11 giorni ha consentito di sottoporre a tampone 11.842 cittadini, riscontrando 1.064 positività. Numeri ai quali si aggiungono anche quelli registrati sabato e domenica scorsi a Monreale per un totale di 12.385 persone e 1.099 positivi.

Domani (martedì 10 novembre) l’attività in modalità Drive In proseguirà alla Fiera del Mediterraneo di Palermo e sarà ancora rivolta al mondo della scuola, con orario dalle ore 9 alle 16 (ingresso dell’ultima autovettura alle ore 14)

Per velocizzare le operazioni si chiede agli utenti di presentarsi muniti – oltre che di tessera sanitaria e documento di riconoscimento – anche del foglio di consenso informato stampato, compilato e firmato.

In questo ore  si è fatto più pressante l’allarme sulla situazione della diffusione del contagio e sulla tenuta del sistema ospedaliero. 

“Ci attendiamo un raddoppio dei ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva nella prossima settimana se il trend non muterà, ed in attesa degli eventuali benefici derivanti dalle misure dell’ultimo dpcm che potranno però evidenziarsi non prima di altri 10 giorni”. E’ l’allarme del presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi) Alessandro Vergallo. Le terapie intensive “sono già sotto pressione. A fronte di ciò e dell’assenza di una medicina territoriale, la proposta di lockdown nazionale – rileva – è a questo punto ragionevole”.

I ricoveri ospedalieri e dunque anche quelli in terapie intensiva, ha spiegato Vergallo, “purtroppo aumenteranno fino a quando le misure più restrittive dell’ultimo dpcm non porteranno gli auspicati effetti positivi, ma per vederli ci vorranno ancora una decina di giorni”. Intanto, “a trend epidemico invariato – ha sottolineato – finora abbiamo visto appunto un raddoppio dei casi in media ogni 10 giorni”. Se dunque “pensiamo ad una proiezione a breve termine, la situazione appare al limite. Le terapie intensive – ha affermato – iniziano ad essere in crisi per il superamento della soglia limite del 30% di posti letto occupati per malati Covid”.

Ma la crisi, precisa Vergallo, “riguarda l’intero sistema ospedaliero, per l’enorme pressione cui è sottoposto in questo momento”. Tale situazione, precisa, “è dovuta anche al fatto che la Medicina del territorio, che coinvolge circa 50mila medici di base, non sta funzionando”. Dunque, “visto che dalla Medicina del territorio non sta arrivando aiuto concreto e visto che gli ospedali cominciano ad essere saturi – ha concluso il presidente degli anestesisti rianimatori – la proposta della Fnomceo ci sembra a questo punto ragionevole. Si tratta di una proposta che accogliamo a malincuore per le implicazioni che ha, ma allo stato in cui siamo è ragionevole”.

Articoli correlati