Chiusi due asili a Palermo. Il primo il nido Allodola a Falsomiele un genitore ha comunicato di avere avuto contatti con persone risultate positive.

L’altro il nido Filastrocca nella zona Uditore. In questo caso un dipendente comunale è risultato positivo.

In entrambi i casi sono state avviate le procedure di sanificazione ed è stata chiusa la struttura, in attesa che l’Asp dia l’autorizzazione alla riapertura.

Sempre nel capoluogo il primo giorno di scuola è coinciso anche con la prima chiusura di un plesso scolastico anche se dopo la sanificazione si dovrebbe riaprire o meglio aprire per la prima volta agli studenti.

Succede alla direzione didattica “Alessandra Siragusa” di Pallavicino dove proprio nel giorno dell’apertura delle altre scuole una dipendente comunica di essere risultata positiva ad un tampone covid19. Scatta subito la chiusura, personale docente e non docente mandato a casa e sanificazione dei locali. A raccontarlo l’edizione oggi in edicola del Giornale di Sicilia.

Fortunatamente a scuola non c’erano ancora alunni. Il collegio dei docenti aveva deciso l’avvio delle lezioni con dieci giorni di ritardo rispetto al calendario ufficiale ed esattamente dal 24 settembre. Il plesso, infatti, è sede di seggio e dunque si è scelto di cominciare la scuola solo dopo il referendum del 20 e 21 settembre prendendosi tutto il tempo necessario anche per sistemare percorsi e procedure anti contagio e sanificare anche dopo il voto.

Intanto le scuole di tutta la Regione attendono l’arrivo degli insegnanti di supporto. Parecchie le classi sdoppiate e numerose le supplenze necessarie a garantire le lezioni non solo in presenza. Dall’Ufficio scolastico regionale si annuncia che entro tre giorni, ovvero entro il 18 settembre, arriveranno i supplenti.

Gli ambiti territoriali – rende noto il dirigente dell’ufficio scolastico regionale Suraniti – hanno comunicato l’assegnazione di risorse di organico aggiuntivo. Un investimento da 154 milioni di euro per il personale della scuola che va ad aggiungersi a quello ordinario per coprire la situazione emergenziale venutasi a creare e garantire lezioni in presenza ma senza assembramenti all’interno delle classi.

Fra personale docente ordinario e di sostegno e personale Ata la scuola in Sicilia impiegherà circa diecimila persone in più per questo anno scolastico

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