Riparte la scuola fra mille problemi e circa mille contagi e riparte anche l’Università forse con meno contagi denunciati ma non senza problemi.

In presenza o a distanza è caos lezioni all’Università di Palermo. Lo denunciano gli studenti che non riescono a seguire i corsi già ripartiti e non riescono a districarsi nel ginepraio delle regole e delle scelte fatte dalle singole scuole universitarie.

C’è chi ha deciso per le lezioni parzialmente in presenza e chi, invece, resta legato alle lezioni a distanza. C’è il professore che in aula tiene la mascherina ma gli uditori non riescono a capire cosa dice e quello che la leva per principio tanto c’è il distanziamento. Ma soprattutto c’è una didattica a distanza assolutamente inadeguata.

Andiamo per ordine. Per le lezioni che è possibile seguire di presenza le regole universitarie comunicate agli studenti prevedono 50 posti in aule da 200. E’ necessaria la prenotazione on line e bisogna arrivare almeno un quarto d’ora prima o non si entra. Durante la lezione non è possibile lasciare l’aula. Chi esce non entra più. Difficoltà anche per andare in bagno o prendere un caffè. Anche alle “macchinette” solo uno per volta. Con il risultato che spesso chi deve seguire 4 o 5 ore di lezione di fila rinuncia.

L’alternativa è la didattica a distanza che per molte facoltà resta obbligatoria. E’ il caso di psicologia, di Scienze umane, di Economia e finanza. Solo per citare alcune segnalazioni giunte a BlogSicilia.

Ma perchè nella scuola la didattica in presenza è possibile e addirittura ordinaria mentre all’Università sembra quasi del tutto bandita? Almeno a Palermo visto che le Università del Nord e molte ‘private’ invece sono ripartite normalmente. Non è in grado l’Università di attrezzarsi con un sistema di prenotazioni on line, con un’app, con misure che garantiscano una turnazione della presenza? Sembra proprio che non lo sia e questo non è un bel segnale visto che proprio l’università dovrebbe preparare la classe dirigente del futuro.

Seguire la lezione a distanza, poi, è spesso impossibile. Gli studenti che provano a collegarsi trovano, per così dire, la porta chiusa. Un messaggio avverte che ‘la riunione è al completo’ e invita a chiedere assistenza all’organizzatore dell’incontro. Di fatto sembra che il sistema delle video stanze usato per le lezioni sia numericamente insufficiente per il numero di studenti iscritti ai corsi.

Ai ragazzi che scrivono in chat per chiedere assistenza, però, non arriva alcuna risposta secondo quanto raccontano nei messaggi che mandano a BlogSicilia su Messenger o su Whatsapp.

Sul tema delle lezioni in presenza si tratta di disposizioni anti covid19 fastidiose ma necessarie. Sulla home page – fanno sapere da Unipa – della piattaforma universitaria è possibile reperire gli elenchi dei corsi in presenza e di quelli a distanza.

Più complessa la vicenda delle difficoltà di connessione. Il problema è noto – fanno sapere sempre dall’Università di Palermo – e su specifica segnalazione “ci siamo attivati per verificare i problemi di collegamento nei corsi segnalati dagli studenti”. Il tema è legato al limite di contatti previsto in ogni stanza virtuale. Questo limite è di 300 utenti. Quando lo si supera il supporto tecnico dell’Unipa ha informato i docenti dell’esigenza di attivare una doppia piattaforma contemporanea che porta il limite a 600, più che sufficiente per tutti i corsi. Evidentemente questo non è accaduto in alcuni corsi specifici per i quali il servizio i assistenza si attiverà presso i professori”.

Sulla mancata risposta dall’Università ammettono che le chat della segreteria studenti sono intasata perchè “arrivano molte richieste anche improprie”. Per problemi specifici come questi di connessione gli studenti possono scrivere a supportosia@unipa.it oppure avvalersi del servizio telefonico dalle 9 alle 12 al numero 091.23886472.