Palermo

Covid19, “La Sicilia è pronta per affrontare la seconda ondata”, parla l’assessore Razza “separare i migranti dal conto dei contagi”

“Sono convito che la Sicilia è pronta per affrontare la seconda ondata del covid19 in autunno. Abbiamo maturato esperienza e sappiamo come comportarci ed abbiamo preparato il sistema sanitario. Ma questo non deve farci abbassare la guardia. Serve attenzione e prudenza, rispetto delle regole per mantenere basso il contagio ricordandoci che non possiamo permetterci un nuovo lockdown”

Parla a BlogSicilia l’assessore regionale per la salute Ruggero Razza ancora al lavoro alla vigilia di Ferragosto per monitorare la situazione che va tenuta sotto controllo. L’epidemia non è finita, il virus circola e le polemiche sono tante. Razza si destreggia fra inviti alla prudenza ed al rispetto delle regole e il cauto ottimismo e spiega perchè non è vero che la Sicilia è la Regione più infetta d’Italia (e nemmeno la seconda o la terza)

“La Sicilia attualmente ha 604 positivi attivi. Fra questi 220 sono migranti. Oltre un terzo. Abbiamo chiesto all‘Istituto Superiore di Sanità di non inserire i migranti nei contagi regionali perchè questo falsa la percezione della reale situazione. La nostra proposta era quella di inserire tutti i migranti positivi in un elenco nazionale separato ma abbiamo riscontrato la contrarietà a questa proposta. Si ritiene che il migrante debba essere preso in carico da un  sistema sanitario regionale. Il tema è che lo sbarco avviene in Sicilia dunque tutti i migranti figurano nei nostri report”

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Assessore ma anche sottraendo i migranti abbiamo comunque poco meno di 400 positivi attivi. Un mese fa ne avevamo meno della metà. C’è una crescita preoccupante

“C’è un incremento ma non preoccupante. Sapevamo tutti fin dall’inizio che con la fine del lockdown i casi sarebbero cresciuti con il ritorno a maggiori rapporti sociali. E’ successo in Italia e anche in Sicilia. Ma la situazione è pienamente sotto controllo. Per comprenderlo basta analizzare un dato. In piena emergenza avevamo un tasso di ospedalizzazione del 30%. E il ricorso alle terapie intensive era molto più massiccio. Adesso abbiamo una ospedalizzazione inferiore al 10% e il ricorso alle terapia intensiva si aggira intorno all’1%”

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Dunque la situazione ad agosto è sotto controllo. Ma in autunno con il ritorno del freddo l’epidemia riprenderà e allora?

“Abbiamo maturato una esperienza nella gestione del contagio che è molto diversa rispetto alle nostre conoscenze di marzo. Abbiamo messo in piedi le strutture e sappiamo gestire la fase di ricerca e prevenzione del contagio. Ma sappiamo anche gestire la malattia, le terapie farmacologiche e così via dicendo. In autunno bisognerà stare attenti perchè ci sarà da gestire una fase di convivenza del coronavirus con l’influenza stagionale. Questo è il principale motivo di attenzione. Per questo serve prudenza e rispetto delle regole. L’infezione, però, è sempre circolante ma la gestiamo meglio sia sul fronte della prevenzione che su quello farmacologico”

Quindi ci sta dicendo che sono stati fatti deli errori nella gestione della pandemia?

“Se l’OMS ha cambiato sei o sette volte le linee guida e se le procure hanno ritenuto di iscrivere nel registro degli indagati Conte e i ministri che hanno gestito la situazione vuol dire che gli errori sono stati fatti. Ma correttamente è stata poi chiesta al tribunale dei ministri l’archiviazione perchè il virus era un nemico che non conoscevamo. Gli errori non devono, naturalmente, ripetersi”

Ma questa crescita dei contagi di questi giorni, la presenza di numerosi focolai, non la preoccupa?

“Preoccupazione no, attenzione sì. I nostri sono quasi tutti focolai di importazione. Ci sono i focolai di ritorno dei giovani andati in vacanza a Malta ma non soltanto lì. Sono noti e sotto controllo. Quello dell’hinterland catanese, ad esempio, è nato da contatti con persone del Nord Italia. Ma si tratta di asintomatici. Che possono essere contagiosi e dunque vanno tenuti in quarantena e controllati in caso sviluppino sintomi. Ma li scopriamo proprio perchè il nostro approccio alla prevenzione è migliorato. Nella fase difficile eravamo concentrati sull’ospedalizzazione. Adesso con le azioni di contact tracing li scopriamo prima. Proprio il focolaio catanese è stato scoperto così. Una persona doveva ricoverarsi per altro motivo e il tampone pre triage ha rivelato la positività. Da lì è partita l’analisi dei contatti e abbiamo scoperto il focolaio con numerosi casi asintomatici che nella fase clou non avremmo probabilmente neanche saputo esistere. Insomma adesso l’epidemia la gestiamo”

Dunque il nodo, adesso, è quello degli asintomatici?

“La gestione dell’epidemia passa da lì. Quando il Presidente della Regione dice mettete la mascherina, mantenete il distanziamento sociale, rispettate le regole lo fa per questo. Se incontro una persona e magari sono asintomatico e quindi non lo so o lo è inconsapevolmente il mio interlocutore, se indossiamo la mascherina entrambi non ci contagiamo. E’ a tutela di noi tutti”

Ma proprio guardando al nodo degli asintomatici non teme adesso il Ferragosto e soprattutto i turisti che arrivano. La nuova ordinanza ha disposto la quarantena per i siciliani di rientro ma chi è residente a Malta o in Grecia e dovesse venire in vacanza non avrebbe alcun obbligo

“Stiamo ragionando con il Ministero su misure anche per i residenti nei Paesi a rischio. Non sono previste nell’ordinanza regionale perchè la Regione non può disporre alcunché per i non residenti. E’ competenza dello Stato. Ma il turismo non è un problema. Abbiamo censito 400mila turisti fino ad ora e non si evidenziano casi partiti dai turisti. Non c’è un problema turismo. I focolai noti sono partiti da siciliani di rientro o da qualche contatto con il Nord Italia. Non dai turisti”

Quindi, alla fine, possiamo stare tranquilli?

“Dobbiamo stare attenti e usare precauzione ma senza creare allarmismi. Lo dico soprattutto ai nostri giovani che sembrano non aver capito e sottovalutano la situazione. L’età media del contagio nell’ultimo mese si è abbassata moltissimo. Non sono più soprattutto gli anziani ma ci sono tanti giovani positivi. Bisogna rispettare le regole. Lo dico ancora: mascherina, distanziamento, evitare assembramenti e tanta prudenza e responsabilità. Purtroppo ancora anche tanti operatori economici sono troppo superficiali e questo è grave. Mi auguro che prevalga il buonsenso”

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