“Senza entrare nel merito dei criteri previsti dal ministero per identificare i posti letto di area critica intensiva, a noi nel Cts risultano sicuramente operativi in Sicilia, e dedicati ai pazienti Covid19, 344 posti letto intensivi quindi con ventilatore, monitoraggi, sistemi infusionali e specialista in anestesia e rianimazione dedicati, di cui 242 occupati alle 10 di stamattina”.
Lo spiega Antonello Giarratano, presidente Siaarti e componente del Comitato tecnico scientifico della Regione siciliana. “Il dato dei posti letto intensivi occupati da pazienti Covid 19 è in linea con i dati che sono in nostro possesso della rete nazionale Siaarti – aggiunge – La programmazione prevede di raggiungere il 30 novembre 416 posti letto che il Cts ha approvato , sempre nella convinzione che le necessarie attuali restrizioni appiattiscano la curva di crescita del contagio”.
Allo stato dell’arte, dunque, i posti letto di intensiva destinati al Covid19 sono occupati per oltre i due terzi. Se il progettodi nuove attivazioni sollecitato dal dirigente generale Mario La Rocca andasse a buon fine entro fine mese si passerebbe ad un indice di occupazione di poco superiore al 50% sempre che nel frattempo non crescano le richieste e dunque i rioveri.
La situazione, dunque, non è semplice e le misure di contenimento preventivo sono indispensabili visto l’andamento dell’epidemia e il periodo di incubazione.
“Tutti i dati caricati sulla piattaforma Gecos della Regione siciliana sono veritieri, tutti i posti disponibili. Una diversa azione costituirebbe reato. Vadano i Nas a controllare ovunque anche oggi. Ma basta sciacallaggi e notizie tra il detto e non detto, che hanno la sola funzione di allarmare inutilmente la pubblica opinione” dice Mario La Rocca, dirigente generale del Dipartimento Pianificazione Strategica dell’assessorato sanità che fa riferimento ad una sua chat su WhatsApp con i vertici di ospedali e Asp, pubblicata oggi dal quotidiano La Sicilia, che riporta anche l’audio sul proprio sito, che spinge sul carcicamento dei dati relativi ai numeri di letti in terapia intensiva ma anche reparti ordinari da comunicare al governo per evitare che la regione diventi zona rossa dopo che il premier Giuseppe Conte ha firmato il Dpcm per arginare la seconda ondata del Covid. “Oggi su Cross dev’essere calato tutto il primo step al 15 novembre. Non sento ca.., perché oggi faranno le valutazioni e in funzione dei posti letto di terapia intensiva decideranno in quale fascia la Sicilia risiede”, dice La Rocca. E aggiunge, come riporta il giornale, “non è accettabile che noi si subisca ulteriori restrizioni perché c’è resistenza da parte di qualcuno ad aprire posti letto di terapia intensiva o ordinari. Sono a casa, da tre settimane col Covid, ed è da tre settimane che vi prego di aprire posti”.
Intanto è emergenza per i posti letto ordinari nei reparti ospedalieri internistici (Pneumologia, Medicina interna e Malattie infettive) un po’ dappertutto. Dal confronto, regione per regione, dei posti letto nel 2018 e quelli attivati nel 2020 con l’attuale numero dei ricoveri Covid-19, emerge “un quadro drammatico”: il Piemonte è saturo al 191%, Valle d’Aosta al 229%, Lombardia al 129%, Liguria al 118%, Lazio al 91%, Campania all’87%. Solo Molise e FVG sono sotto la soglia di occupazione del 40% (34%). Sono in allarme 19 Regioni o Province Autonome secondo la rilevazione Anaao-Assomed, maggiore sindacato dei medici ospedalieri.
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