Obbligo vaccinale ma non per tutti, green pass semplice esteso anche per andare dal parrucchiere e nuove regole per la scuola che riparte il 10 gennaio nonostante le richieste di rinviare la riapertura.

Le nuove regole approvate dal Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri ha approvato le nuove regole che saranno in vigore non appena pubblicate in Gazzetta ufficiale e fino a metà giugno.

Obbligo di vaccino per gli over 50, che potranno andare al lavoro solo se immunizzati o guariti dal Covid19. Il provvedimento punta a tentare di fermare la crescita senza fine dei contagi.

Green pass semplice per andare in banca, dal parrucchiere o alle Poste per accedere ai servizi o entrare nei negozi. Su questo punto il governo voleva introdurre il super green pass praticamente ovunque lasciando ai no vax la possibilità di andare solo in farmacia o al supermercato ma la Lega si è opposta e alla fine è stata mediazione. “Vogliamo frenare la crescita dei contagi e spingere gli italiani che ancora non si sono vaccinati a farlo. Interveniamo sulle classi di età che sono più a rischio di ospedalizzazione per ridurre la pressione sugli ospedali e salvare vite” dice il premier.

Obbligo vaccinale fino al 15 giugno

Appena il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, scatterà l’obbligo del vaccino fino al 15 giugno per tutti coloro che hanno compiuto 50 anni o che li compiranno entro quella data, con l’esenzione solo per chi ha un certificato medico. Chi è guarito, invece, dovrà vaccinarsi obbligatoriamente dopo 6 mesi. Per chi dovesse decidere comunque di non immunizzarsi è prevista una sanzione di 100 euro, anche questa una scelta introdotta in Cdm che nella bozza non era indicata.

Super green pass obbligatorio al lavoro

Per i 50enni scatta anche un altro intervento: dal 15 febbraio si potrà andare al lavoro solo con il super green pass. Una misura che vale sia per il privato e il pubblico, compreso chi lavora in ambito giudiziario e i magistrati. La norma non si applica invece per gli avvocati difensori, i testimoni e le parti del processo. Le verifiche spetteranno ai datori di lavoro e chi non ha il superpass sarà assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione, “con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro e senza conseguenze disciplinari”, ma con la sospensione dello stipendio e di qualunque “altro compenso o emolumento comunque denominato”.

I no vax sostituiti sul lavoro

Le imprese potranno sostituire chi non ha il pass rafforzato. In questo caso sono previste sanzioni: chi entra in un luogo di lavoro e non ha il super pass incorre in una sanzione erogata dal prefetto che va da 600 a 1.500 euro.

Torna lo smart working

Torna anche l’uso massiccio dello smart working: i ministri Brunetta e Orlando hanno firmato la circolare nella quale si sensibilizzano le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a utilizzare pienamente lo strumento.

Riapre la scuola ma con complesse regole di quarantena

Con il decreto il governo modifica anche la gestione dei casi covid19 a scuola. In quelle dell’infanzia, con un positivo si va in quarantena per 10 giorni mentre alle elementari, con un caso si applica la sorveglianza con test al primo e dopo cinque giorni mentre con 2 casi si resta a casa per 10 giorni.

Quarantena solo per i bambini non vaccinati

Alle medie e superiori, invece, con un caso si resta in classe (con l’autosorveglianza e l’utilizzo della Ffp2) mentre con 2 casi vanno in Dad per 10 giorni solo i non vaccinati e chi è guarito o vaccinato da più di quattro mesi senza aver fatto il booster. Con tre positivi, invece, tutta la classe è a casa per 10 giorni. Un punto, quest’ultimo, che ha visto salire la tensione nell’incontro tra governo e Regioni poiché nella bozza del decreto la didattica a distanza era prevista con 4 casi. Alla fine la norma è stata cambiata in Cdm e la richiesta dei governatori è stata accolta.

 

Articoli correlati