“Abbiamo il dovere e il diritto a un rapporto di reciproca collaborazione col governo centrale. Devono convincersi a Roma che nessuno meglio dei presidenti di Regione conosce i propri territori, noi abbiamo il fiato delle persone sulla nuca. Dobbiamo esercitare un minimo di autonomia, noi ci mettiamo la faccia. Da Roma attendiamo un minimo di flessibilità”. Lo ha detto il presidente della regione Nello Musumeci nel corso di un intervento televisivo a Timeline su SkyTg24. Il Governatore ha affrontato diversi temi legati alla situazione dell’emergenza sanitaria in atto, dalla zone rosse, allo stato della curva epidemiologica, al numero dei tamponi eseguito.

In particolare Musumeci auspica di non dove dichiarare altre zone rosse in Sicilia nel corso dei prossimi giorni. Sono già 5 quelle istituite in Sicilia, 4 alla Missione di Biagio Conte e una a Villafrati. “Le zone rosse funzionano a livello territoriale – ha detto -. Abbiamo il dovere però che non diventino una regola diffusa anche perché determineremmo un danno economico agli imprenditori”.

Intanto Musumeci non crede che quella siciliana sia da definirsi una situazione di emergenza anche se critica la partecipazione delle forze dell’ordine “finora non particolarmente incisiva – queste le parole del Governatore – un po’ perché non hanno ricevuto precise disposizioni in questo senso, un po’ perché non hanno i numeri”.

Musumeci, nel corso di un’altra trasmissione televisiva, Omnibus su La7, ha anche auspicato che si possa trovare una linea di sintesi con il governo. “La linea più dura non la decide la politica – ha detto -, ma i numeri di questo maledetto virus. Nessuno può richiedere misure restrittive se non è il territorio a suggerire di farlo. Io ho istituito cinque zone rosse, non potevo non farlo: nessuno entra e nessuno esce. Serve un’azione severa, occorrono sanzioni pesanti che diventino davvero un deterrente. Purtroppo noto poco impegno da parte delle prefetture sul fronte sanzionatorio e della repressione”.

Intanto l’assessore alla Salute Razza annuncia di stare valutando un provvedimento che non vedrà il lockdown se non selettivo in alcune aree. “La scelta della Regione sarà quella di fare quanto più è possibile test diagnostici per rilevare anche i positivi asintomatici. I tempi di ospedalizzazione ci dicono che il dato medio è di 5-6 giorni,
ed è significativamente più basso”, ha fatto sapere Razza, a margine dei lavori, al teatro Bellini di Catania. “La situazione degli ospedali in Sicilia è sotto controllo – ha aggiunto -. Abbiamo fatto la scelta consapevole di evitare qualsiasi lockdown sanitario. Noi e l’Italia tutta non può permettersi una chiusura del sistema sanitario e se i malati di Covid sono un numero significativo, molto di più sono quelli di pazienti che necessitano di altre cure”.