Sono 1016 i nuovi casi di Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore su 9.059 tamponi eseguiti.  I decessi sono 23, che portano il totale a 1.946.

Con i nuovi casi sono a 35.761  gli attuali positivi, con una diminuzione di 649 casi rispetto a ieri. Di questi sono ricoverati 1439 siciliani, 38  in meno rispetto al dato complessivo di ieri; 1243 dei quali in regime ordinario 37 in meno rispetto a ieri; 196 in terapia intensiva ovvero uno in meno nonostante i 16 nuovi ingressi a fronte dei quali si registrano 17 dimissioni.   I guariti sono 1642.

Sul fronte della distribuzione fra province nell’isola Catania resta in testa per numero di nuovi casi con 402 seguita da Palermo con 189 e da Messina con 168 poi Trapani 81, Siracusa 50, Agrigento 47, Ragusa 35 e Caltanissetta ed Enna con 22 casi ciascuna

Intanto l’indice Rt continua a scendere in base al report settimanale sull’andamento della pandemia in Italia la cui ultima versione è di ieri sera.

Sono solo due le regioni con l’Rt Covid19 maggiore di 1: Molise (1.48) e Veneto (1.01). Le restanti sono tutte sotto il valore soglia di 1. La Basilicata ha il valore più basso in tutta Italia con un indice Rt di trasmissione del contagio a 0.66. E’ quanto risulta dall’aggiornamento dei Report settimanale del ministero della Salute e dell’Iss con i dati relativi alla settimana 30 novembre 6 dicembre, aggiornati al 9 dicembre.

Questo il quadro regione per regione. Abruzzo 0.82 Basilicata 0.66 Calabria 0.76 Campania 0.71 Emilia Romagna  0.88  Friuli Venezia Giulia 0.91 Lazio 0.82 Liguria 0.68 Lombardia 0.85 Marche 0.87 Molise 1.48 Provincia autonoma Bolzano 0.74 Piemonte 0.68 Provincia autonoma di Trento 0.89 Puglia 0.87 Sardegna 0.73 Sicilia 0.72  Toscana 0.81 Umbria 0.73 Valle d’Aosta 0.67 Veneto 1.01

Nonostante la discesa  dell’indice di trasmissibilità del virus il rischio resta alto in almeno due regioni e moderato in 5 e complessivamente nel Paese la situazione non può essere considerata sotto controllo.

!”L’incidenza ancora troppo elevata e l’attuale forte impatto sui servizi sanitari richiedono di attendere prima di considerare un rilassamento delle misure di mitigazione, ivi comprese quelle della mobilita’, oltre alla necessita’ di mantenere elevata l’attenzione nei comportamenti” raccomanda l’Iss nel consueto monitoraggio settimanale.