Nel giorno della ripartenza di alcune attività anche in Sicilia per quello che è,il formale avvio della Fase 2 di questa emergenza covid19 Sicilia come in Italia resta alta l’attenzione sulla situazione del contagio nell’isola. I numeri siciliani sono sotto controllo da sempre e in calo da ormai almeno una settimana ma l’attenzione cresce anche per comprendere gli effetti che avrà questa fase 2 anche se per conoscerne realmente gli effetti sono necessarie almeno due settimane

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 16 di oggi (lunedì 4 maggio), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 87.166 (+1.211 rispetto a ieri), su 79.336 persone: di queste sono risultate positive 3.255 (+15), mentre attualmente sono ancora contagiate 2.202 (-1), 809 sono guarite (+14) e 244 decedute (+2).

Degli attuali 2.202 positivi, 403 pazienti (-9) sono ricoverati – di cui 27 in terapia intensiva (-2) – mentre 1.799 (+8) sono in isolamento domiciliare.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 69 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 127 (16, 24, 11); Catania, 683 (84, 238, 88); Enna, 296 (119, 93, 29); Messina, 375 (76, 124, 51); Palermo, 393 (61, 95, 28); Ragusa, 54 (5, 32, 6); Siracusa, 113 (39, 96, 25); Trapani, 92 (4, 42, 5).

Ma proprio il fatto che il dato del contagio in Sicilia sia più basso rispetto al resto del Paese e nella media del mezzogiorno fa sì che le regole imposte su tutto il territorio nazionale vengano vissute come vessatorie proprio al Sud tanto che oggi imprenditori e alcuni comuni hanno presentato oggi un ricorso davanti al tar del lazio contro il dpcm Conte considerandolo discriminatorio

Intanto arrivano dati molto allarmanti dall’Ufficio statistica del Comune di Palermo. Il settore alberghiero ha ricevuto, dalla Fase 1, un danno di almeno 65 milioni di euro a Palermo durante la prima fase dell’emergenza covid19. La stima è stata eseguito dall’Ufficio statistica del Comune che, tramite l’analisi dei numeri ufficiali di Istat e Regione sta fornendo all’amministrazione elementi certi di conoscenza sull’impatto che l’emergenza Covid19 ha avuto e sta avendo sul tessuto economico e sociale della città. Piange anche la ristorazione inclusi i bari e la ristorazione mobile, che ha visto in queste settimane lo stop di oltre 2.000 attività, che impiegano poco meno di 8mila persone.

Si tratta di uno studio che lo stesso responsabile dell’ufficio statistica del Comune, Girolamo D’Anneo, definisce “prudenziale” per sottolineare che la realtà potrebbe quasi certamente essere ben più grave