Sono 2,131 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 43.199 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 2.078. Il tasso di positività scende al 4,9% ieri era al 5%.

Il paragone con il reso d’Italia

L’isola è all’ottavo posto per contagi, al primo posto c’è la Lombardia con 16.044 casi, al secondo posto il Veneto con 5.074 casi, al terzo il Piemonte con 4.609 casi, al quarto la Campania con 4.541 casi, al quinto posto il Lazio con 3.475 casi, al sesto la Toscana con 3.337 casi, al settimo posto l’Emilia Romagna con 3.067 casi.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Gli attuali positivi sono 25.165 con un aumento di 1.530 casi. I guariti sono 593 mentre le vittime sono 8 e portano il totale dei decessi a 7.404.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero sono 664 ricoverati, con 20 casi in più rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 73, 3 casi in meno rispetto a ieri.

La situazione nelle singole province

Sul fronte del contagio nelle singole province Palermo con 437 casi, Catania 765, Messina 257, Siracusa 174, Ragusa 84, Trapani 157, Caltanissetta 142, Agrigento 13, Enna, 102.

La nuova ordinanza anti contagio Covid

La Sicilia vede il giallo

La Sicilia vede giallo. Il boom di contagi e soprattutto di ricoveri in terapia intensiva dove è stato sfondato il tetto previsto come parametro per il cambio di colore, fa temere il passaggio in zona gialla anti Covid19 subito dopo Natale

L’incidenza in aumento

L’incidenza in aumento a 351 ed Rt  stabile ma sopra la soglia. Sono i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di  regia che iniziano a preoccupare non poco visto che sono in aumento anche i pazienti che arrivano in terapia intensiva.  In Sicilia, in particolare, l’occupazione dei reparti di area medica si attesta al 15,5%.

Tutte le Regioni e Province Autonome sono oltre la soglia di incidenza di 50 casi Covid19 per 100mila abitanti, secondo il rilevamento ministero della Salute-Protezione Civile del 23 dicembre sugli indicatori.

Il dato più alto in Veneto e in crescita a 590,5 (era 498,9 il 16 dicembre e 365,5 nel periodo 3-9 dicembre). Segue la Lombardia con incidenza di 516,3 (in aumento rispetto ai due monitoraggi precedenti quando era a 261 e a 171,3). Verso incidenza 500 anche la Valle d’Aosta (ora a 473,8, in crescita di 143,7 punti). Sopra 400 Piemonte, Pa Bolzano, Liguria e Friuli Venezia Giulia. Il valore più basso in Molise con 68,8 (era 30,3).

Salita in tutta Italia

L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 351 per 100.000 abitanti (17-23 dicembre) contro 241 per 100.000 abitanti (10-16 dicembre). Nel periodo 30 novembre-13 dicembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,13 (range 1,11 – 1,15), stabile rispetto alla settimana precedente ma sopra soglia epidemica. É stabile, ma ancora sopra soglia, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero Rt 1,11 (1,07-1,14) al 23/12 contro Rt 1,09 (1,06-1,14) al 7/12.

Il tasso occupazione terapie intensive

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 10,7% contro il 9,6% del 16 dicembre. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 13,9% contro il 12,1% dell’ultima rilevazione. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale della Cabina di regia, i cui dati sono comunicati dall’Istituto superiore di sanità.

Salgono a 12 le Regioni e PA sopra soglia 10% per intensive

Secondo il monitoraggio settimanale della Cabina di regia al 23 dicembre, dodici le regioni e PA (9 dello scorso rilevamento) sopra soglia critica del 10% per occupazione in terapia intensiva. Sono Calabria (16,6%), E-R (12,4%), FVG (14,9%), Lazio (10,3%), Liguria (14,2%), Lombardia (10,6%), Marche (18,7%), Pa Bolzano (21,0%), PA Trento (24,4%), Piemonte (10,7%), Toscana (11,6%), Veneto (15,9%). Nove (8 in precedenza) oltre sogli del 15% per occupazione dei reparti di area medica: Calabria (a 25,9%), FVG (22%), Liguria (24,8%), Marche (19,5%), PA Bolzano (16,4%), PA Trento (19,1%), Sicilia (15,5%), Valle d’Aosta (22,2%), Veneto (18,2%).

Corrono nuovi casi non associati a catene trasmissione

In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (62.669 contro 42.675 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (27% contro il 31% della scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (45% contro il 43%), aumenta anche la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (28% contro il 26%).

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