Sono 4.776 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 40.897 tamponi processati in Sicilia. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 5.272. Il tasso di positività scende al 11,6 % ieri era al 14,1%.
L’isola è al secondo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 230.774 con un decremento di 1.140 casi. I guariti sono 7.182 mentre le vittime sono 31 e portano il totale dei decessi a 9.379.
Sul fronte ospedaliero sono 1.199 ricoverati, con 16 casi in meno rispetto a ieri; in terapia intensiva sono 69, con dodici caso in meno rispetto a ieri.
Questi i dati del contagio nelle singole province Palermo con 1.374. casi, Catania 1.056, Messina 964, Siracusa 596, Trapani 568, Ragusa 429, Caltanissetta 324, Agrigento 461, Enna 337.
In Italia, resta al 9% la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19. Mentre scende al 19% (-1%) l’occupazione dei posti nei reparti di area medica e, in 24 ore, questo valore cala anche in 19 regioni: Abruzzo (al 30%), Basilicata (29%), Calabria (29%), Campania (20%), Emilia Romagna (18%), Friuli Venezia Giulia (23%), Lazio (25%), Liguria (23%), Lombardia (11%), Marche (24%), Molise (14%), Pa Trento (13%), Piemonte (16%), Puglia (24%), Sardegna (22%), Sicilia (30%), Umbria (24%), Valle d’Aosta (18%) e Veneto (12%). Questi i dati del monitoraggio quotidiano Agenas, aggiornati al 23 febbraio.
Nel dettaglio, rispetto al giorno precedente (22 febbraio), la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19 cresce solo nelle Marche (13%) e in Toscana (11%), cala in 10 regioni: Basilicata (3%), Friuli Venezia Giulia (9%), Liguria (10%), Lombardia (7%), Molise (8%), Piemonte (7%), Puglia (10%), Sicilia (9%), Valle d’Aosta (9%) e Veneto (5%). Il tasso di occupazione delle intensive è, invece, stabile in 9 regioni e province autonome: Abruzzo (all’8%), Calabria (13%),Campania (7%), Emilia Romagna (11%), Lazio (15%), Pa Bolzano (2%), Pa Trento (8%), Sardegna (13%), Umbria (9%). Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19, secondo il monitoraggio quotidiano dell’Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali (Agenas), a livello giornaliero, la percentuale cresce solo nella Provincia autonoma di Bolzano (18%) mentre scende in 19 regioni: Abruzzo (al 30%), Basilicata (29%), Calabria (29%), Campania (20%), Emilia Romagna (18%), Friuli Venezia Giulia (23%), Lazio (25%), Liguria (23%), Lombardia (11%), Marche (24%), Molise (14%), Pa Trento (13%), Piemonte (16%), Puglia (24%), Sardegna (22%), Sicilia (30%), Umbria (24%), Valle d’Aosta (18%) e Veneto (12%). Il tasso è stabile, infine, in Toscana (19%). (ANSA).
In particolare, i ricoveri di pazienti con sintomi dovuti al Covid-19 scendono a 13.076 rispetto ai 15.602 della settimana precedente, pari al -16,2%, e le terapie intensive scendono a 896 rispetto a 1.119, pari a -19,9%. Nei reparti ospedalieri di area critica, rileva il monitoraggio Gimbe, si passa dal picco di 1.717 pazienti Covid del 17 gennaio a 896 del 22 febbraio; mentre in area medica si passa dal picco di 19.913 registrato il 31 gennaio ai 13.076 del 22 febbraio. Si conferma, quindi, “un’ulteriore riduzione degli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – la cui media scende a 66 ingressi al giorno rispetto agli 80 della settimana precedente”.
Nella settimana 16-22 febbraio, in tutte le Regioni si rileva una riduzione percentuale dei nuovi casi: dal -0,5% della Calabria al -35,9% del Friuli-Venezia Giulia. E in calo sono anche i casi di persone attualmente positive al Sars-Cov-2 (1.291.793 rispetto a 1.550.410 della settimana precedente, pari a – 16,7%), le persone in isolamento domiciliare (1.277.821 rispetto a 1.533.689, pari a – 16,7%). “Tale riduzione – spiega Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – è imputabile sia alla ridotta circolazione virale che al calo dei tamponi effettuati”, passati da 4.108.946 della settimana 9-15 febbraio ai 3.303.720 della settimana 16-22 febbraio 2022. La percentuale di positività al testing, invece, “si mantiene sostanzialmente stabile”: la media del tasso di positività dei tamponi molecolari vede infatti, nello stesso arco di tempo, solo un lieve calo dell’1,6% (passa dal 12,6% all’11%), mentre per gli antigenici rapidi fa registrare un lieve aumento dell’0,3% (dal 10,1% al 10,4%).