Oltre un secolo di vita a lottare per la sopravvivenza ed anche questa battaglia è stata vita dalla super nonnina palermitana che ha battuto il covid19. Questa mattina è stata dimessa dall’ospedale civico di Partinico dove è rimasta ricoverata per 8 giorni. Ce l’ha fatta anche questa volta la signora Antonina, 102 anni e quasi non sentirli se non nei fisiologici acciacchi dovuti all’età.

“Voglio vedere mia nipote”

Le sue prime parole sono state: “Sono stanca, voglio riposare. Voglio vedere mia nipote, dov’è?”. Questo ha detto al personale medico e infermieristico che l’ha accudita in questi 8 giorni, provando a darle un conforto non solo medico ma anche psicologico. “Non è facile – evidenzia l’equipe medica del nosocomio partinicese – riuscire a superare questi momenti a questa età. Anche il dover stare lontani dai propri affetti può avere un suo peso specifico”. Ma nonna Antonina è stata anche più forte di queste difficoltà.

Una situazione difficile

Al di là dell’età, che è di per sé un fattore di rischio, il percorso dell’anziana non è stato per nulla semplice. Già ai primi di gennaio aveva avuto un primo ricovero. Una nuova ricaduta una decina di giorni fa e un secondo ricovero. Le sue condizioni cliniche erano peggiorate e per questo era stato necessario questo secondo ricovero. Il quadro clinico non era per nulla promettente. Ma la nonnina si è dimostra di ferro. Ha superato il periodo post bellico della prima guerra mondiale, la seconda guerra mondiale e adesso anche questa terribile pandemia.

La forma fisica l’ha aiutata

Ad aiutare l’anziana la sua tutto sommato buona forma fisica, al netto degli acciacchi dell’età. Il fatto di essere molto magra e di non avere patologie di base ha permesso ai medici con le loro cure di aggredire rapidamente la malattia, curare le problematiche della polmonite e di superare anche un’insufficienza renale cronica, patologia che è stata uno strascico del virus. Nonna Antonina è stata dimessa ed è potuta può tornare nella casa di riposo a Palermo dove alloggia da qualche tempo. Non è sicuramente un ritorno alla normalità per lei ma è già un primo passo.

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