Sono 542 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 5.393 tamponi processati. Ieri i positivi erano 1.281. Il tasso di positività è quasi al 10,1%, in aumento rispetto al 8% di ieri.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

La Sicilia è all’ottavo posto per contagi. Gli attuali positivi sono 18.978 con un aumento di 56 casi. I nuovi guariti sono 485, solo una la vittima, che porta il totale a 12.235.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 300, 17 in più rispetto a ieri, mentre in terapia intensiva sono 17, esattamente come ieri.

La situazione nelle singole province

A livello provinciale si registrano a Palermo 156 casi, Catania 148, Messina 48, Siracusa 31, Trapani 53, Ragusa 32, Caltanissetta 24, Agrigento 23, Enna 27.

Migliora la copertura vaccinale post covid19

Grazie allo sforzo fatto per recuperare le vaccinazioni perse nel 2020 a causa della pandemia Covid19, nel 2021 “si osserva un miglioramento generale delle coperture di gran parte delle vaccinazioni raccomandate nei primi anni di età” rispetto all’anno precedente. Tuttavia, le coperture per polio e per morbillo, a 24 mesi, non raggiungono il valore del 95%, raccomandato per ottenere la cosiddetta ‘immunità di gregge’. A indicarlo sono i nuovi dati pubblicati dal ministero della Salute sulle coperture vaccinali. In particolare, le coperture a 24 mesi raggiungono il 94% per l’esavalente (che oltre alla polio forniscono protezione contro difterite, tetano, pertosse, epatite B e Haemophilus influenzae tipo b). Sempre per bimbi sotto i due anni, le coperture raggiungono il 93,8% per morbillo, parotite e rosolia, il 92% per la varicella, il 91,2% per lo pneumococco; nettamente più basse quelle per il meningococco B e C rispettivamente a 79,7% e 73,4%. All’età di 36 mesi e 48 mesi “si riscontra un recupero sulle coperture” in particolare con il superamento della soglia del 95% per l’esavalente e morbillo a 48 mesi. Rimangono invece “subottimali i valori delle coperture per i richiami” che andrebbero eseguiti a 5-6 anni e in adolescenza. I nuovi dati, ricorda il ministero, “rispecchiano il recente sforzo da parte delle Regioni, che hanno implementato le attività di catch-up a seguito del calo delle coperture dovuto all’impatto della emergenza Covid sulle attività vaccinali di routine”.

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