Sono 2.678 i nuovi casi di Covid19 registrati a fronte di 17.811 tamponi processati in Sicilia secondo il bollettino odierno. Il giorno precedente i nuovi positivi erano 5.127. Il tasso di positività scende attestandosi poco al di sopra del 15%, il giorno precedente era al 18,4%.
Le vittime, i guariti, gli attuali positivi
La Sicilia è al quinto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 154.988 con un aumento di 1.326 casi. I guariti sono 2.181 mentre si registrano 19 vittime che portano il totale dei decessi 11.437
La situazione negli ospedali
Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 1079, 17 in più rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 47, quattro in meno rispetto al giorno prima.
La situazione nelle singole province
A livello provinciale si registrano a Palermo 915 casi, Catania 817, Messina 763, Siracusa 152, Trapani 312, Ragusa 140, Caltanissetta 123, Agrigento 239, Enna 65.
Paura risalita contagi e mortalità
Sebbene i tassi di mortalità da Covid19 in Europa “siano rimasti stabili nelle ultime cinque settimane”, i modelli epidemiologici del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie “indicano che sia i tassi di notifica dei casi che i tassi di mortalità aumenteranno”. E’ quanto scrive l’Ecdc in una nota che accompagna le “Considerazioni preliminari di salute pubblica per le strategie di vaccinazione Covid-19 nella seconda metà del 2022”. In vista dell’autunno, l’Ecdc indica l’urgenza di stabilire sistemi di sorveglianza solidi e integrati sulla pandemia e in generale sui virus respiratori.
Sistemi sorveglianza da aggiornare
I sistemi di sorveglianza, rileva l’Ecdc, sono tarati sulla comune influenza. “Questi sistemi e quelli stabiliti per Sars Cov-2 durante la pandemia di Covid non sono ancora del tutto idonei per la sorveglianza integrata dei virus respiratori, i Paesi dovrebbero quindi pianificare un miglioramento dei test per i virus dell’influenza” e del virus del Covid19, “se necessario in risposta all’emergere di una nuova variante preoccupante Sars-Cov-2 o variante influenzale”.
Nuove varianti non sono più gravi
Secondo i dati a disposizione dell’Ecdc, “attualmente non ci sono prove di una maggiore gravità della malattia causata” dalle varianti BA.4 e BA.5, ma “l’aumento della trasmissione tra i gruppi di età più avanzata sta iniziando a provocare forme di malattia grave”. In questa fase della pandemia, prosegue la nota, “l’obiettivo delle campagne di vaccinazione dovrebbe essere quello di ridurre i ricoveri, le malattie gravi e i decessi e di proteggere i sistemi sanitari” e per farlo i dati sul secondo richiamo per gli over 60 “suggeriscono chiari vantaggi”. La strategia è oggi “particolarmente rilevante e di impatto nei paesi in cui l’onda BA.4/5 sta iniziando o non ha ancora raggiunto il picco”. “Le campagne di vaccinazione – prosegue la nota – dovrebbero anche incoraggiare le persone idonee a completare la loro serie primaria di vaccinazioni e la prima dose di richiamo, se non l’hanno già fatto”.
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