Non si ferma il contagio da Covid19 e continua la pressione sugli ospedali ormai in difficoltà anche in Sicilia dove da mezzanotte scatta la zona arancione.

Continuano gli ingressi in terapia intensiva

Sale ancora il tasso dei posti occupati in terapia intensiva e cresce anche la quantità di non vaccinati che adesso è quasi 40 volte più alto rispetto a chi è vaccinato con la dose booster, mentre il tasso di mortalità è di 33 volte più alto sui vaccinati con tre dosi, e 12 volte per i ricoveri.

L’efficacia del vaccino e la sua decadenza

Rispetto all’efficacia del vaccino, a completamento del ciclo primario confermata la protezione verso le forme severe di Covid19 anche dopo 4 mesi mentre la protezione dal contagio dopo 120 giorni scende al 34,7% ma con la dose booster risale ai livelli iniziali con il 66,7%. Questi i nuovi dati diffusi dall’Istituto superiore di Sanità (Iss) nel Report esteso che integra il monitoraggio settimanale.

Lieve flessione del contagio nell’ultima settimana

A livello generale, il quadro tracciato dall’Iss mostra che “l’andamento dell’epidemia in Italia nell’ultimo periodo è stato caratterizzato da un forte incremento del numero dei casi segnalati (in diminuzione solo nel corso di quest’ultima settimana) e delle ospedalizzazioni. In aumento, ma con minore intensità, il numero di ricoveri in terapia intensiva e i decessi”.

La frenata appena apprezzabile

Casi ancora in crescita “ma meno veloci”, secondo quanto affermato nell’analisi del venerdì il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. In aumento nelle ultime quattro settimane la percentuale di casi asintomatici in tutte le fasce di età mentre è stabile la percentuale di casi tra operatori sanitari rispetto al resto della popolazione (1,92% contro l’1,86% rispetto alla settimana precedente).

Sulla settimana precedente è rimasta stabile la percentuale di casi tra operatori sanitari rispetto al resto della popolazione (1,92% contro 1,86%). Stabili anche le reinfezioni, sono il 3,2% sul totale dei casi segnalati al 3,4% della settimana precedente, soprattutto non vaccinati e sanitari.

Gli ospedali cambiano

Intanto gli ospedali si riorganizzano realizzando aree multidisciplinari per la degenza nello stesso reparto di malati oncologici, fratturati o ustionati positivi asintomatici, fa sapere la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso).

Il contagio nei bambini

Dati ancora su per i contagi tra i giovanissimi in età scolare ma meno ospedalizzazioni, rileva l’Istituto superiore di Sanità.

Nell’ultima settimana salgono al 24% i contagi in età scolare rispetto al 20% del rilevamento precedente e la riapertura delle scuole con una maggiore attività di screening, nota l’Istituto superiore di Sanità nel focus sulla fascia di età sotto i 19 anni, potrebbe essere il motivo di questa crescita.

13% sotto i 5 anni

Inoltre, spiega l’Iss, nell’ultima settimana il 13% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nei bambini sotto i 5 anni, il 38% nella fascia d’età 5-11 anni, il 48% nella fascia 12-19 anni. Rallenta la crescita del tasso di incidenza nelle fasce 12-15 e 16-19 anni, mentre risultano in aumento i casi diagnosticati per 100.000 abitanti nella fascia 5-11 anni e nei bambini sotto i 5 anni. La fascia con incremento maggiore sul fronte dell’incidenza è stata quella 10-19 anni.

In totale, dall’inizio dell’epidemia al 12 gennaio 2022 sono stati diagnosticati 1.698.273 casi nella popolazione 0-19 anni, di cui 11.573 ospedalizzazioni, 291 ricoveri in terapia intensiva e 38 deceduti.