Sono 3.521 i nuovi casi di Covid19 registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia a fronte di 23.814 tamponi processati. Ieri erano 5.203. Il tasso di positività scende al 14,7%, era al 17,6%.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

La Sicilia è al sesto posto per contagi. Gli attuali positivi sono 169.893 con un aumento di 1.823 casi. I guariti sono 2.358 mentre si registrano 8 vittime che portano il totale dei decessi a 11.548.

La situazione negli ospedali

Sul fronte ospedaliero i ricoverati sono 1003, quattro in meno rispetto al giorno precedente, in terapia intensiva sono 47, una in meno rispetto di ieri.

La situazione nelle singole province

A livello provinciale si registrano a Palermo 738 casi, Catania 1.214, Messina 798, Siracusa 345, Trapani 286, Ragusa 270, Caltanissetta 178, Agrigento 308, Enna 52.

Usato solo un decimo degli antivirali acquistati

E’ stato utilizzato finora solo il 10% dei 600.000 cicli di farmaci antivirali acquistati in Italia per la terapia anti Covid19 e quelli non prescritti scadranno entro l’anno.

“Eppure sarebbe davvero utile se venissero prescritti in questa fase dell’epidemia, nella quale c’è convivenza con il virus e tutto è aperto senza limiti, i ricoveri sono in lieve risalita e il numero dei decessi torna a essere in aumento”, ha detto  il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca.

Farmaci in scadenza entro l’anno

“In questa fase si chiede perché non si utilizzino in modo adeguato i farmaci antivirali, visto che ne sono stati acquistati 600.000 cicli, che a oggi ne sono stati utilizzati poco meno di 60.000, circa il 10%, e che tra meno di 6 mesi scadranno tutti”, ha aggiunto. “Il problema – secondo il virologo – è che questi farmaci vanno somministrati entro 5 giorni dalla comparsa dei sintomi e sono indicati per trattare le forme lievi e moderate”.

Invece accade spesso che “i medici di base tendano a prescriverli quando i sintomi sono gravi” e “negli ospedali la somministrazione è molto bassa perché i pazienti arrivano di solito dopo i 5 giorni dalla comparsa dei sintomi”.

Medici di base li usino nei soggetti a rischio

L’ideale, ha osservato, “sarebbe che il medico di base prescrivesse questi farmaci in base al rischio che alcune categorie di pazienti possano sviluppare forme gravi di Covid19, come anziani over 80, giovani obesi o fragili che hanno patologie già gravi”.

Servono maggiori informazioni per i medici di famiglia

Di fatto, ha aggiunto, i medici di famiglia sono poco informati e questo perché le aziende farmaceutiche, che si occupano della formazione sui farmaci, devono rispettare il regolamento secondo il quale farmaci autorizzati in maniera non definitiva all’immissione in commercio non possono essere accompagnati da corsi di formazione. Una delle preoccupazioni dei medici, ha detto ancora Broccolo, “è il timore delle interazioni degli antivirali con altri farmaci, come quelli anticolesterolo (che possono essere sospesi senza problemi nei 5 giorni del trattamento con gli antivirali) o quelli contro le aritmie (i cosiddetti antiaritmici), che richiedono un sottodosaggio dell’antivirale”.