In Italia soltanto la Sicilia ha al momento i requisiti per restare in zona gialla, mentre in Calabria e Sardegna le curve dei ricoveri sembrano appiattirsi; è quanto emerge dall’analisi del dal matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘M.Picone’, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Domani i dati ufficiali

I dati ufficiali si conosceranno solo domani con la settimanale bozza che viene utilizzata dal Ministero per decretare i colori delle Regioni a partire dal lunedì successivo ma la statistica parla chiaro.

Frenata della crescita dei ricoveri

“In giallo da lunedì 30 agosto, la Sicilia registra il 23% dei ricoverati nei reparti ordinari e il 13% dei ricoverati nelle terapie intensive, ma la crescita è in frenata”, osserva Sebastiani. “In Calabria – prosegue – le curve medie dei ricoverati nei reparti ordinari e nelle unità di terapia intensiva negli ultimi 5 giorni sembrano appiattirsi sui valori del 17% e 9%, rispettivamente; in Sardegna le curve medie dei ricoverati nei reparti ordinari e in quelli di terapia intensiva sembrano appiattirsi sui valori del 14% e 12%”.

Al Nord solo la Toscana ha un parametro a rischio su tre

In altre regioni, prosegue Sebastiani, “solo uno dei due parametri è vicino alla soglia, ma l’altro no”. E’ il caso della Basilicata, dove la curva media dei ricoverati nei reparti ordinari sembra appiattirsi attorno al 13%, ma nelle terapie intensive nelle ultime quattro settimane i ricoveri sono sempre sotto il 2,5%. Anche nelle Marche la curva delle terapie intensive è in crescita accelerata al 9% attualmente, ma la curva media dei ricoverati nei reparti ordinari è attorno al 6.5%. In Toscana, infine, i ricoveri in terapia intensiva al 9% segnano una crescita, ma i ricoverati nei reparti ordinari sono all’8%, con una crescita in frenata”.

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