• Sono 483 i positivi al Covid19 a Siracusa, tra questi ci sono 47 bambini
  • 91 i contagiati nella fascia di età tra i 12 ed i 19 anni, è quella più colpita
  • Sono 19 i ricoveri per Covid19 all’ospedale Umberto I

Sono numeri preoccupanti quelli del Covid19 a Siracusa.  A destare maggiore allarme è il numero dei bambini positivi, ammontante a 47, appartenenti alla fascia tra i 0 e gli 11 anni. Più alta la percentuale di malati tra i 12 ed i 19 anni: sono 91 in tutto. L’unico dato confortante è che nessuno di loro risulta ricoverato all’ospedale Umberto I di Siracusa.

Le altre fasce colpite

Secondo questi dati, nella disponibilità dell’autorità sanitaria, sono 483 complessivamente le persone positive a Siracusa. Dopo quella tra i 12 ed i 19 anni, la fascia più colpita è quella tra i 20 ed i 29 anni:  86 (uno è ricoverato in ospedale). Il pensiero corre alla mega festa che si è tenuta nella notte di San Lorenzo sulla spiaggia della Playa, a Siracusa, a ridosso del Porto Grande, a cui hanno preso parte oltre 500 persone, perlopiù giovani. Non è escluso che l’impennata di contagi sia riconducibile a questo party abusivo.

I dati analitici

Questa la situazione sulle altre fasce di età: 59 positivi tra i 30 ed i 39 anni;  58 positivi tra i 40 ed i 49 anni (2 ricoverati): 71 tra i 50 ed i 59 anni (6 ricoverati); 39 positivi tra i 60 ed i 69 anni (4 ricoveri, uno in Terapia intensiva); 21 positivi tra i 70 ed i 79 anni (2 ricoverati); 11 tra chi gli ultraottantenni (4 ricoverati).

Detenuti positivi ad Augusta

Frattanto, è scoppiato un problema nel carcere di Augusta con la scoperta della positività di 3 detenuti. L’esito dei tamponi è stato molto chiaro, per cui l’amministrazione del penitenziario ha provveduto ad isolare gli altri che sono entrati in contatto con i malati, al fine di ridurre i rischi del contagio.

Sezione isolata

La sezione in cui si trovano i 3 positivi è in “bolla”, nessuno, fino al completamento della quarantena, può uscire, inoltre gli stessi detenuti di quest’ala, per il momento, non hanno la possibilità di ricevere visite dai parenti. Controlli  anche nei confronti degli agenti della Polizia penitenziaria che, in qualche modo, hanno avuto modo di stare vicino ai positivi ma, al momento, tra di loro non sono emersi casi di Covid19.

 

 

 

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