Sono 137 i nuovi positivi al Covid19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore su 10.460  tamponi processati, con una incidenza che sale appena sopra l’1,3%. La Regione resta anche oggi al primo posto in Italia per numero di contagi giornalieri.

Le vittime, i guariti, gli attuali positivi

Le vittime di oggi sono 4 e portano il totale dei morti resta 5.974.  Il numero degli attuali positivi è di 3.885 con una diminuzione di 146 casi. I guariti sono 279.

La situazione negli ospedali

Negli ospedali i ricoverati sono 169, 6 in meno rispetto a ieri, quelli nelle terapie intensive sono 18, due in meno rispetto a ieri.

Il contagio nelle province

La situazione del contagio nelle singole province vede in testa oggi Caltanissetta con 32 casi seguita da Agrigento 27, Catania con 22 casi, Siracusa 15, Palermo 12 nuovi casi come anche Ragusa, Enna 9, Trapani 8 e nessun caso a Messina.

Allarme per gli over 60

A oggi 2.384.966 di over 60 (13,3%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino e 4.648.515 (26,0%) sono in attesa di completare il ciclo con la seconda dose: sono dunque oltre 7 milioni gli ultrasessantenni parzialmente o totalmente esposti a rischio di malattia grave che non hanno adeguata copertura contro la variante Delta.

Vaccinati con almeno una dose oltre l’86%

L’86,7% degli over 60 ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino, con alcune differenze regionali: se Puglia, Umbria e Lazio hanno superato il 90%, la Sicilia si ferma al 76,2%. Mentre sono 2.384.966 (13,3%), dunque, gli over 60 che non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino, con rilevanti differenze regionali: dal 23,8% della Sicilia al 8,1% della Puglia. Pur non conoscendo al momento l’esatta prevalenza della variante Delta in Italia, secondo il Gimbe, la sua maggiore contagiosità e la documentata limitata efficacia di una singola dose di vaccino richiedono una rivalutazione delle strategie vaccinali per minimizzarne l’impatto clinico e quello sui servizi sanitari.

I nuovi obiettivi prioritari

Due dovrebbero essere ora obiettivi prioritari alla luce dei quali rimodulare la campagna vaccinale: da un lato raggiungere il maggior numero possibile di over 60 che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, preferendo i vaccini a mRna, che consentono un richiamo in un arco di tempo inferiore rispetto a quelli a vettore virale; dall’altro anticipare quanto possibile la somministrazione della seconda dose in questa fascia di età. Infine, “rispetto alle forniture stimate nel Piano – spiega il presidente Gimbe Nino Cartabellotta – rimarrebbero da consegnare circa 20,9 milioni di dosi, il 27,4% di quelle originariamente previste: anche non considerando il vaccino di CureVac che non ha superato con successo i test clinici, in assenza di ulteriori consegne in settimana, il secondo trimestre chiuderà con oltre 13,6 milioni di dosi in meno”.

 

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