Acque agitate nel Partito Democratico dopo la rinuncia alla candidatura di Antonello Cracolici al Senato e non solo. Tra abbandoni, avvisaglie, proteste e una candidata alla presidenza della Regione che non piace a tutti gli iscritti ma anche le polemiche sull’alleanza con il Movimento 5 Stelle, il partito è in fibrillazione.

Cracolici rinuncia alla candidatura

Ieri Antonello Cracolici, attuale deputato regionale e storico dirigente dei Ds e poi del Pd, ha comunicato a Letta e a Barbagallo la decisione di rinunciare alla candidatura al Senato. Lo storico esponente Pd, ha detto di aver considerato “un grave errore politico, aver indicato nelle posizioni eleggibili nei due collegi siciliani, due persone che non hanno un radicamento in Sicilia”. Secondo Cracolici, inoltre, “il Senato, anche per legge, è espressione delle regioni italiane. Il PD ha deciso di non dare voce alla Sicilia nel Senato della Repubblica”.

L’errore di Letta secondo l’esponente dem

Un errore imperdonabile per Cracolici che ha annunciato la rinuncia alla candidatura al Senato. “Questo errore è tanto più grave perché avviene nello stesso giorno in cui i siciliani sono chiamati a eleggere il nuovo governo e i parlamentari della Regione – aggiunge -. Neanche Renzi, che ha fatto una carneficina, con le liste fatte per la Sicilia cinque anni fa, aveva scelto parlamentari non siciliani per rappresentare la Sicilia al Senato. La mia amarezza è secondaria rispetto alla gravità dell’errore politico fatto che, temo, peserà sull’esito del voto. La vita va avanti”.

“Tema non è riduzione dei parlamentari”

Cracolici inoltre esclude che la scelta sia dettata dal fatto che con le prossime Politiche saranno ridotti i posti in Parlamento. “Anche la volta scorsa al Senato, visto il risultato elettorale, eleggemmo due senatori ma furono due siciliani. Il tema non è la riduzione dei parlamentari, anche se ha un impatto, ma la scelta”.

Miceli cerca di stemperare le polemiche

Ieri a BlogSicilia era intervenuto sul tema anche Carmelo Miceli, deputato nazionale del Pd e neo eletto consigliere comunale Dem a Palermo, che ha cercato di mettere acqua sul fuoco. Lo stesso, che starebbe anche valutando una sua candidatura alle regionali, è intervenuto sulle polemiche legate agli esclusi dalle liste siciliane.“Comprendo la rabbia, il senso di sgomento di tanti compagni e di tanti amici. Bisogna mantenere la calma e la lucidità perché c’è in gioco il futuro di un Paese che rischia di essere consegnato nelle mani di Giorgia Meloni, così come la Sicilia rischia di essere consegnata a Renato Schifani. Sono prospettive raccapriccianti rispetto alle quali tutti abbiamo il dovere di non pensare agli Aventini o alle diatribe interne, ma concentrarci per provare a fermare una deriva”.

“Ci sarà tempo per la resa dei conti”

L’esponente del Pd ha proseguito: “Per questo invito tutti a ripensarci, a fare il massimo, a lottare per il Pd. Verrà il tempo per le discussioni, per i dibattiti, verranno i congressi. È lì che faremo i conti interni al Pd. Ma il Paese non inizia e finisce con il Pd…”.

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