Si chiama Nomofobia o No Mobile Phone PhoBia ed è la paura di rimanere “sconnessi”, lontani dal proprio smartphone o da altri dispositivi in rete. Questo disturbo – non ancora ufficialmente riconosciuto dai manuali diagnostici – è stato al centro di un incontro che si è svolto stamattina nella sede dell’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali in via Trinacria a Palermo. L’assessore Nuccia Albano, infatti, ha voluto confrontarsi sul tema con Gianfranco Amato, direttore del comitato tecnico scientifico dell’osservatorio permanente sulle famiglie della Regione Siciliana.

Albano “La nomofobia coinvolge i giovanissimi”

L’assessore Albano sottolinea: “La nomofobia oggi non è riconosciuta ufficialmente come un disturbo da nessun manuale diagnostico, eppure è presente in gran parte della popolazione e la cosa più grave è che a esserne coinvolti sono i giovanissimi con sintomi che sono molto simili a quelli relativi ad altre fobie specifiche, ai disturbi d’ansia e ai sintomi tipici delle dipendenze comportamentali

E prosegue “È compito nostro analizzare il problema e coinvolgere le famiglie, spiegando i rischi ai quali si può andare contro e insegnando, soprattutto ai più piccoli e ai ragazzi, ad essere responsabili nell’utilizzo dello smartphone e degli strumenti tecnologici”.

“Dipendenza da dispositivi online diventa emergenza sociale”

“Quello della dipendenza da smartphone e strumenti tecnologici collegati a Internet sta diventando sempre più una vera e propria emergenza sociale i cui riflessi stanno incidendo in maniera preoccupante soprattutto sulle relazioni all’interno del nucleo familiare – aggiunge Amato –. È fondamentale conoscere la reale portata del fenomeno, le possibili cause che ne sono all’origine, le conseguenze soprattutto nelle nuove generazioni, ed i possibili rimedi. La questione è molto seria e riveste aspetti sociali, culturali, politici, educativi, filosofici ed etici”.

Nel corso dell’incontro, il comitato tecnico scientifico, che si è insediato lo scorso giugno, è stato ufficialmente presentato all’osservatorio delle famiglie. Presenti anche il dirigente dell’assessorato, Maria Letizia Di Liberti e il componente dello stesso Osservatorio regionale, Sandro Oliveri.

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