Zootecnia, ortofrutta, ma anche agriturismi e vendita diretta. Sono questi i comparti in cui gli under 35 siciliani scelgono di lavorare. Lo rileva Coldiretti Giovani Impresa commentando i dati del “Lavoro giovanile in agricoltura nel 2016” presentato stamani a Roma. Secondo l’organizzazione agricola, l’incremento del 12 per cento di coloro che hanno scelto di lavorare in agricoltura, è confermato anche nell’Isola dove è sempre più diffusa la voglia di rilevare i terreni dei genitori o dei nonni o investire direttamente per creare una nuova attività.
Per i ragazzi – secondo Coldiretti Giovani Impresa Sicilia – lavorare nei campi significa, oltre che essere occupati, anche fare una esperienza diretta in simbiosi con la natura, i suoi prodotti e una cultura che ha fatto dell’Italia un Paese da primato a livello internazionale nell’offerta di alimenti e vini di qualità. Non è un caso che più di due giovani italiani su tre (68 per cento) “sognano” di lavorare d’estate in campagna, partecipando alla raccolta della frutta o alla vendemmia, ma anche negli agriturismi.
Chi sceglie di lavorare in agricoltura – sottolinea il delegato regionale Coldiretti Giovani Impresa, Ignazio Gibiino – lo fa perché vuole crearsi un futuro rimanendo in Sicilia. Chi si laurea in agraria non mira più al posto fisso ma vuole realizzare una propria impresa e infatti l’agricoltore giovane siciliano è laureato, in rete, pronto a conquistare fette di mercato allenandosi con chi lavora nel turismo.
Ci sono poi coloro che non hanno alle spalle una famiglia con agricoltori ma decidono di investire – aggiunge Ignazio Gibiino – . Scelte variegate rese possibili anche dalla legge di orientamento che ha permesso la diversificazione aziendale, il vero passaporto verso la crescita e lo sviluppo del settore.
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