“Venti milioni di euro bloccati, centinaia di pratiche di finanziamento al palo, artigiani al collasso. È uno tsunami, o quasi, quello che si è abbattuto sulla Crias in questi giorni. Potenza di una delibera della giunta regionale che, in soldoni, ha sottratto all’istituto di credito l’operatività sul fondo con cui finanziava gli artigiani. Stessa, cosa, più o meno, per I’Ircac, dove i finanziamenti bloccati sono valutabili intorno a 10 milioni di euro. Tutto nasce da una delibera del governo Musumeci del 9 febbraio scorso, che ha separato gli enti strumentali, in questo caso Ircac e Crias, dagli organi strumentali, i fondi con cui gli enti operavano”. Lo dice il deputato regionale del M5S all’Ars, Giancarlo Cancelleri –

“Ad Ircac e Crias, in sostanza, sono venuti a mancare i finanziamenti, e per loro è scoppiato il caos, con ripercussioni immediate su artigiani e cooperative che hanno visto bloccate le loro pratiche. Non ho parole – afferma Cancelleri – Definire folle questa delibera è il minimo sindacale. In un momento in cui le imprese annaspano, il lavoro latita e si dovrebbe accelerare sugli incentivi e gli aiuti ad imprese, artigiani e cooperative si va in direzione diametralmente opposta. Questo atto va revocato immediatamente, restituendo i fondi all’operatività degli enti. Non vorremmo che si stia cercando di mettere in ginocchio i due enti per spianare la strada al superIrfis in finanziaria. In pratica si crea il problema per poterlo risolvere successivamente. Il super Irfis va tolto dalla finanziaria”.

 

Su questo punto è intervenuto il presidente della Regione Nello Musumeci: “Nessun blocco del credito alle imprese per Crias e Ircac. L’inserimento dei fondi gestiti dai due enti nell’applicazione del decreto legislativo 118 sull’armonizzazione contabile discende, direttamente, dall’ordinamento statale e dai vincoli sul consolidamento di bilancio – sottolinea il Governatore – . La giunta regionale ha già spostato al 31 dicembre 2018 gli adempimenti per i due istituti che potranno, quindi, erogare i finanziamenti alle imprese senza alcun impedimento. Va pertanto respinta ogni speculazione politica sui ritardi di strutture che, comunque, debbono adeguarsi alla legge. Semmai questa circostanza rende ancora più necessaria l’urgenza di una riforma di Crias e Ircac alla quale questo governo ha già messo mano”.