Rimozione di “carrette del mare” e relitti, ristori per i pescatori. Il governo Musumeci ha dichiarato, per una durata di 12 mesi, lo stato di crisi e di emergenza ambientale per Lampedusa, così come previsto dall’articolo 3 della legge regionale 13/2020. Lo scopo è fronteggiare i danni arrecati alle strutture e all’economia dell’isola dalle numerose imbarcazioni utilizzate per le traversate dei migranti, abbandonate o affondate, ancora cariche di rifiuti, al porto o lungo le coste dell’Isola.

“Abbiamo accolto l’ennesima richiesta di aiuto proveniente da Lampedusa – afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – intervenendo così come la legge regionale ci consente di fare. A Lampedusa l’emergenza è evidente, ancora di più dopo le violente mareggiate di fine novembre. La Regione chiederà nuovamente a Roma di proclamare anche lo stato di emergenza nazionale”. Il governo Musumeci lo aveva già chiesto già lo scorso luglio, in quel caso in seguito ai continui sbarchi di migranti.

La Protezione civile regionale, in seguito alle istanze presentate dal sindaco di Lampedusa e Linosa, ha indicato gli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza e stimato i relativi fabbisogni finanziari in circa 12 milioni di euro .

Lampedusa vive un vero e proprio cimitero delleimbarcazioni abbandonate, semi affondate, lasciate a riva dopo gli sbarchi i sequenza dell’estate. Una situazione che rischia di distruggere o comunque danneggiare seriamente i paradisi diquelle latitudini gli stssi dove in una soleggiata mattina di ottobre, nella spiaggia della Guitgia di Lampedusa si sono schiuse le prime uova di Tartaruga marina Caretta caretta, deposte lo scorso 28 luglio. Il sito è stato costantemente monitorato e sorvegliato dal personale della Riserva Naturale gestita da Legambiente Sicilia. Gli operatori di Legambiente, subito dopo la deposizione, avevano provveduto a recintare l’area, per garantire la salvaguardia delle uova in incubazione, che durante questi mesi sono state sorvegliate con cura anche da numerosi visitatori e dal personale della ditta concessionaria demaniale Guitgia Beach al cui interno era stato deposto il nido.