“Anche quest’anno è stato individuato il primo nido di tartarughe Caretta caretta nella spiaggia di Cala Pozzolana, a Linosa”. Lo annuncia Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa. “Il personale dell’AMP Isole Pelagie si prenderà cura del nido fino al momento della schiusa delle uova, prevista per gli ultimi giorni di luglio. Questo evento – aggiunge Martello – che da sempre si verifica nelle Isole Pelagie, ci incoraggia a preservare e proteggere la nostra meravigliosa natura e soprattutto il nostro mare, a maggior ragione nel 2020 dichiarato ‘anno della Biodiversità’.

Le tartarughe marine ‘sotto monitoraggio’ lungo le coste italiane. Orme impresse sugli arenili e buche scavate nottetempo, sono infatti le tracce lasciate da mamma tartaruga all’inizio della stagione della nidificazione, che si svolge sempre più a ovest del Mediterraneo. Lo ricorda, in vista della Giornata mondiale delle tartarughe marine in programma lunedì prossimo, Legambiente, i cui volontari già da diversi giorni sono impegnati lungo le coste italiane nell’attività di monitoraggio dei nidi nell’ambito dalla campagna Tartalove, sono alla ricerca di
questo tipo di segnali. Sono i Tarta Teams, delle vere e proprie squadre di perlustrazione di spiagge e arenili impegnate a monitorare i luoghi individuati dalle tartarughe marine per i loro nidi e a proteggere le uova da ora fino al prossimo agosto in 11 regioni italiane. Ma le attività sono appena iniziate e il numero di volontari coinvolti potrebbe crescere ancora con il passare dei giorni.

Le regioni monitorate sono Marche, Campania, Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata, Toscana, Lazio, Sardegna, Abruzzo e
Molise. La messa in campo di questi Tarta Teams di volontari è stata resa possibile grazie a Tartalove, la campagna di raccolta fondi di Legambiente a favore delle tartarughe Caretta caretta che serve a sostenere le attività dei centri di recupero, il monitoraggio delle spiagge e la sorveglianza dei nidi. Secondo i dati raccolti dall’associazione negli ultimi anni, le nidificazioni si stanno registrando in diverse regioni italiane in aree non segnalate precedentemente. Questo fenomeno, che si registra anche in altri paesi del Mediterraneo occidentale, potrebbe essere legato ai cambiamenti climatici che potrebbero in futuro determinare un aumento significativo delle nidificazioni di Caretta caretta.