Continua, serrata, la polemiche sulle ex province che si trovano in una complessa situazione si ristagno e in crisi di liquidità. Il 14 maggio è in programma la marcia dei sindaci a Palermo, dopo quella organizzata a Messina. Ieri i deputati regionali siciliani Danilo Lo Giudice e Vincenzo Figuccia e dal Sindaco metropolitano di Messina Cateno De Luca, hanno presentato all’Ars un ordine del giorno. Sul piano tecnico, la proposta avanzata dai tre è quella di una serie di interventi urgenti che evitino il dissesto delle ex Province.

Anche la Cgil interviene sulla questione e chiede un incontro urgente con i vertici della Regione. “Non siamo interessati ai poltronifici elettorali, che si vorrebbero ripristinare, ma soltanto al rilancio delle ex Province”, affermano in una nota congiunta il Segretario Generale della Cgil, Michele Pagliaro, e il Segretario Generale della Funzione Pubblica Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo.

Gli esponenti del sindacato tornano a chiedere un immediato incontro alla giunta regionale e in particolare all’assessore Gaetano Armao. “Sia chiaro, nessuna subalternità alla politica – osservano i due – pur nel massimo rispetto per i numerosi sindaci siciliani, sinceramente preoccupati per il futuro delle ex Province, il sindacato non può delegare ad altri la tutela dei lavoratori. I governi, nazionale e regionale, devono dare garanzie sulle risorse da destinare al pagamento degli stipendi dei dipendenti, ma anche su come superare lo strangolamento, causato dal prelievo forzoso solo a danno della nostra Regione, e su come ritornare a garantire i servizi essenziali ai cittadini”.

La Cgil sottolinea anche la drammatica situazione delle strade intercomunali gestite dalle ex provincie, oggi città metropolitane, ma non solo. “La situazione oggi è drammatica – osservano ancora Pagliaro e Agliozzo  – sono sotto gli occhi di tutti le strade dissestate e senza manutenzione, le scuole pericolanti e i servizi sociali carenti. Ciascuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità e ad agire per il bene comune. Ecco perché riteniamo necessario un confronto immediato. Servono risposte positive – concludono Pagliaro e Agliozzo – basta a trattative nebulose e contraddittorie che non producono nulla di concreto nell’interesse di questi Enti e dei loro lavoratori e a beneficio dell’intera collettività”.

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