Crisi di Governo, cosa accadrà? Musumeci sembra avere le idee chiare.
“Non ci sono più le condizioni per un governo di emergenza che dovrebbe essere unitario o quasi unitario. In un Paese democratico quando viene meno la maggioranza di governo o quando un governo che si sostiene su un progetto politico, prima ancora che sui numeri, non ha più quel progetto si va alle urne. Qui mettiamo in crisi tutto il sistema istituzionale, abbiamo mobilitato la società come se Draghi fosse l’unica persona in grado di poter mettere assieme una maggioranza di governo e non invece il popolo italiano al quale spetta di poter dare vita a una coalizione che possa governare”. Lo ha detto il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, a Timeline su Sky TG24.
“Serve un Governo stabile e omogeneo”
“E’ auspicabile la permanenza di un governo che debba vivacchiare in un contesto di assoluta emergenza? – ha aggiunto – Serve un governo stabile, omogeneo, espresso dal corpo elettorale, non un governo come questo che litiga pure sulla questione del termovalorizzatore a Roma. Qui si tratta di una coalizione che vuole andare alle lunghe per evitare di andare a casa perché molti nella coalizione sanno che se si dovesse votare in anticipo non tornerebbero al loro posto”.
“In atto psicodramma e morte civile dei partiti”
Musumeci ha concluso: “E’ uno psicodramma finalizzato, dicono le malelingue, solo a mantenere una posizione perché la legislatura possa durare fino all’ultimo. Col governo Draghi abbiamo dichiarato la morte civile dei partiti”.
Alcuni sindaci siciliani di diversa opinione
Un nuovo appello a Mario Draghi per andare avanti “perché serve stabilità”. Arriva questa volta da cinquantacinque sindaci siciliani di ogni colore politico che hanno condiviso la lettera aperta partita dai sindaci delle principali città italiane.
La preoccupazione dei primi cittadini
In questo appello “bipartisan” i primi cittadini della Sicilia esprimono preoccupazione per la crisi di Governo “generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza”. I sindaci siciliani chiedono a Mario Draghi di andare avanti perché c’è bisogno di “stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia”.
Fra i firmatari tutti i sindaci di Italia viva
Fra i 55 firmatari ci sono tutti i sindaci siciliani di Italia Viva. “La Sicilia – dice Filippo Tripoli, sindaco di Bagheria e responsabile regionale Enti Locali di Italia Viva – non può consentirsi di perdere il treno del Pnrr, con 20 miliardi che ammoderneranno le infrastrutture dell’isola, né può permettersi che le misure del governo in favore delle famiglie e delle imprese vengano messe in discussione da forze irresponsabili che invece di pensare al futuro delle comunità, sono già in campagna elettorale”.
“In questi anni drammatici di pandemia – conclude – siamo stati in prima linea ad affrontare una crisi sanitaria, sociale ed economica senza precedenti. Il cammino per tornare alla normalità non può essere interrotto ed è per questo che chiediamo a Mario Draghi di andare avanti”.
Renzi “lotteremo per convincere Draghi a restare”
“Dobbiamo provarci e crederci fino all’ultimo. Anche nei minuti di recupero. La partita non è semplice, ma è in mano a Draghi. Deve decidere se venire in Parlamento e comunicare all’Italia cosa vuole ancora fare o mollare. Credo però che Draghi abbia un senso delle istituzioni straordinario e quindi c’è ancora margine perchè resti”. Queste le parole di Matteo Renzi, intervenuto su Radio Leopolda. “La petizione ha raggiunto quasi 70 mila firme di persone che non vogliono le dimissioni di Draghi. Dobbiamo arrivare a 100 mila entro mercoledì. Ma se dovremo andare alle elezioni ci andremo con l’orgoglio di chi ha portato Draghi a palazzo Chigi e mandato a casa Conte” ha concluso Renzi.
I 55 sindaci aderenti
Ecco chi sono i sindaci firmatari della lettera: Filippo Tripoli, sindaco di Bagheria; Giuseppe Laccoto, sindaco di Brolo; Maurizio di Pietro, sindaco di Enna; Giosuè Maniaci, sindaco di Terrasini; Luigi Bonelli, sindaco di Nicosia; Leonardo Ciaccio, sindaco di Sambuca di Sicilia; Matteo Sciotto, sindaco di Santa Lucia del Mela; Pietro Aldegheri, sindaco di Campofelice di Fitalia; Alberto Arcidiacono, sindaco di Monreale; Rosario Petta, sindaco di Piana degli Albanesi; Rosario Rizzolo, sindaco di Misilmeri; Franco Ingrillì, sindaco di Capo D’Orlando; Giuseppe Virga, sindaco di Altavilla Milicia; Giovanni Giallombardo, sindaco di Ficarazzi; Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo; Tindara La Galia, sindaca di Gioiosa Marea; Gianluca Bonsignore, sindaco di Patti; Giuseppe Calabrò, sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto; Sebastiano Sanzarello, sindaco di Mistretta; Maurizio Zingales, sindaco di Mirto; Basilio Ridolfo, sindaco di Ficarra; Luigi Cino, sindaco di Camporeale; Luciano Marino, sindaco di Lercara Friddi; Pietro Macaluso, sindaco di Petralia Soprana; Michela Taravella, Sindaco di Campofelice di Roccella; Angelo Conti, sindaco di Valledolmo; Giuseppe Minutilla, sindaco San Mauro Castelverde; Vito Rizzo, sindaco di Balestrate; Santo Cosentino, sindaco di Trappeto; Pietro Musotto, sindaco di Pollina; Antonio Miceli, sindaco di Vicari; Antonino Guccione, sindaco di Alia; Giuseppe Oddo, sindaco di Campofiorito; Solazzo Giuseppe, sindaco di Sclafani Bagni; Antonio Rini, sindaco di Ventimiglia di Sicilia; Michele Panzarella, sindaco di Aliminusa; Fortunato Basile, sindaco di Baucina; Giuseppe Cangialosi, sindaco di Cefalà Diana; Pier Calogero D’Anna, sindaco di Bompietro; Giuseppe Monteleone, sindaco di Carini; Nicolò Nicolosi, sindaco di Corleone; Francesco Di Giorgio, sindaco di Bisacquino; Leonardo Spera, sindaco di Contessa Entellina; Francesco Ribaudo, sindaco di Marineo; Giuseppe Terranova, sindaco di Montelepre; Giovanni Meli, sindaco di Collesano; Salvatore di Carlo, sindaco di Caltavuturo; Nicolò Granà, sindaco di Palazzo Adriano; Francesco Agnello, sindaco di Villafrati; Gandolfo Librizzi, sindaco di Polizzi Generosa; Giuseppe Muffoletto, sindaco di Gratteri; Orazio Nevoloso, sindaco di Isola delle Femmine, Antonio De Luca, sindaco Giardinello; Salvo Geraci, sindaco di Cerda; Luigi Iuppa sindaco di Geraci Siculo.
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