«Sono qui per rappresentarle il grido di dolore degli allevatori e produttori di latte della mia Isola, stanchi di lavorare per produrre solo perdite economiche». Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha aperto stamane a Roma il confronto con il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli. Il presidente ha evidenziato l’insostenibile situazione in cui operano i produttori, costretti a vendere il latte ad un prezzo inferiore ai costi di produzione, specie dopo i vertiginosi aumenti delle materie prime e dei servizi essenziali.

Musumeci, “Serve intervento immediato di Roma”

«Se una stalla chiude – ha avvertito il governatore – chiude per sempre. E noi in Sicilia non possiamo permetterci di perdere un solo imprenditore, senza contare i lavoratori del comparto e dell’indotto che solo nel Ragusano superano le duemila unità. Dopo il naufragio del Protocollo sottoscritto da tutta la filiera serve un intervento immediato ed efficace da parte del governo di Roma».

Due misure a sostegno del settore

Dal canto suo il ministro Patuanelli, condividendo le preoccupazioni del presidente Musumeci, ha annunciato due prossime misure finanziarie: di 150 milioni per le “filiere in crisi” e  di 115 milioni per i “fondi di filiera” con priorità per i produttori lattiero-caseari. Risorse alle quali potranno attingere anche gli imprenditori zootecnici siciliani.

Musumeci ha insistito sulla necessità di un accordo con produttori, l’industria e la Grande distribuzione, che vincoli ogni soggetto anche attraverso sanzioni. «Non è possibile – ha concluso Musumeci – che a pagare debba essere sempre l’anello debole della filiera, cioè l’allevatore».

L’allarme della filiera casearia

Pochi giorni fa l’allarme di Legacoop Sicilia: «Senza un intervento straordinario della Regione – aveva denunciato Parrino – in Sicilia entro la fine di quest’anno potrebbe chiudere i battenti almeno il 30% delle stalle. E analogo destino toccherebbe alle aziende di trasformazione».

 

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