L’ex presidente della Regione Siciliana Totò Cuffaro, leader della Democrazia Cristiana, commenta l’inedito asse politico tra Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè in Sicilia. In un’intervista a La Sicilia, Cuffaro si è detto positivamente sorpreso da questa alleanza, anche se ammette che “la politica siciliana, e non solo, mi ha abituato a tutto”.
Prospettive positive per la Sicilia
Secondo Cuffaro, il nuovo patto tra Lombardo e Miccichè non è “un asse diabolico” né “l’unione di due debolezze”, ma la possibilità di “un rapporto traguardato a progetti utili alla politica e a un buon lavoro per la Sicilia”. L’ex governatore si augura che questa intesa porti a risultati concreti per l’isola e non sia “un’opportunità persa”. Inoltre, è convinto che il governo Schifani non verrà minimamente logorato da questo accordo.
Equilibri in giunta regionale
Sugli equilibri in giunta regionale dopo il voto delle ultime elezioni, Cuffaro ricorda che era stato deciso che i posti sarebbero stati assegnati in base all’esito del voto. Anche se oggi la situazione è cambiata, con un rafforzamento della DC Nuova, per Cuffaro vale il principio del “pacta servanda sunt”.
Bilancio positivo del governo Schifani
L’ex presidente traccia poi un bilancio positivo dei primi due anni del governo Schifani, citando dati concreti come l’approvazione del bilancio nei tempi, la crescita di Pil e occupazione, i programmi di finanziamento avviati. C’è però anche un’ombra, ed è il mancato ripristino delle Province, su cui però la responsabilità è più dell’Assemblea regionale che del governo.
Nuovo approccio alla politica
Dopo un periodo di frequenti esternazioni, Cuffaro ammette di aver scelto un “sano silenzio” negli ultimi mesi. Non si rammarica per la mancata elezione di Dell’Utri alle Europee, nonostante l’impegno della DC Nuova, perché comunque è stato raggiunto l’obiettivo del secondo seggio. E respinge l’idea che si aspettasse una “ricompensa” da Tamajo. Cuffaro afferma di aver cambiato il suo modo di interpretare la politica: non chiederà più nulla con esternazioni pubbliche, ma saranno i dirigenti della DC Nuova, una “classe dirigente giovane e competente”, a farlo se necessario. Lui si dedicherà di più al Burundi, dove porta avanti progetti umanitari.
Il futuro della DC Nuova
Sul futuro della DC Nuova, Cuffaro ritiene che il partito crescerà ancora in Sicilia e presto anche a livello nazionale. Alle prossime elezioni il centrodestra non potrà fare a meno dei democristiani. L’ex governatore respinge l’idea che la DC Nuova sia condannata a restare una forza regionale. La federazione con Noi Moderati consentirà di costruire un’area di centro di cui l’Italia ha bisogno.
Autonomia differenziata
Infine, sull’autonomia differenziata Cuffaro la definisce una “domanda difficile”. Da un lato la Sicilia è a favore dell’autonomia, ma dall’altro lo Stato non l’ha mai davvero attuata. Per questo si dice d’accordo con Lombardo che la legge andrebbe ritirata.
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