“Vorrei ricordare all’onorevole Gasparri che la Democrazia Cristiana non è un partito siciliano, ma nazionale ed è presente ormai in tutte le regioni”. Lo dichiara il segretario nazionale della DC, Totò Cuffaro.

“La DC in Sicilia è certamente, ormai, una forza affermata e ringrazia il Presidente Schifani per la sua sensibilità e il suo intuito politico nell’averci invitato a fare la lista insieme per le elezioni europee. Ci sembra, però, di cogliere malumori e qualche preoccupazione da una parte della classe dirigente di FI siciliana. Le dichiarazione dell’On. Gasparri e di altri leader di FI rilasciate a Taormina ne danno e lasciano traccia. Consci di quando per la DC sia importante la serenità della coalizione e il sentirci a casa nel PPE, non vogliamo essere sopportati e, tantomeno, essere motivo di preoccupazione”, conclude Cuffaro.

Schifani: “Fuori dal maggioranza chi attacca il governo”

“Non tollererò che forze politiche che stanno in maggioranza facciano interventi pubblici contro il governo Schifani, se lo faranno si metteranno fuori: lo dico con chiarezza. Questo lo sappiano tutti i partiti della maggioranza, non ci saranno ribaltoni o ribaltini”. Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, parlando al meeting di Forza Italia, a Taormina.

“Niente fuochi d’artificio”

L’anno scorso mi è stato chiesto dai leader di centrodestra di occuparmi della mia terra. Lo sto facendo. Senza effetti speciali, ma con concretezza, almeno spero. Tra poco la Regione tornerà ad assumere, tornerà a versare seicento milioni di euro in meno alle casse dello Stato come contributo al Servizio sanitario nazionale, liberando così risorse indispensabili per una crescita, che abbia come stella polare il lavoro; figlio di un efficace sistema produttivo, grazie a efficienti infrastrutture, sicurezza, semplificazione burocratica, velocità della spesa pubblica”, Lo dice il governatore siciliano Renato Schifani in un’intervista al quotidiano La Sicilia. “Aprirò tutti i dossier – ha spiegato – che ho trovato sul tavolo, senza infingimenti o paure, per cancellare quelle regole compromissorie che hanno portato, ad esempio, a dovermi confrontare con qualche manager pubblico regionale del tutto lontano da ogni barlume di professionalità. E quando qualcuno mi accusa di aver creato il caos nel reclutamento dei nuovi manager della sanità dimostra di non essere disponibile, invece, ad accettare nuove e legittime regole di selezione, nel solco del rigoroso rispetto delle norme di legge”.

 

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