“Diciamo basta a questo rimbalzo di responsabilità a cui stiamo assistendo tra la Rap e il Comune di Palermo e pretendiamo soluzioni per i cittadini e le imprese. Ci sono responsabilità precise sull’igiene e sulla salute pubblica, che in questo momento rischiano di essere seriamente compromesse”.

Lo afferma Patrizia Di Dio, portavoce del Coordinamento delle associazioni di categoria e datoriali del territorio (Confcommercio, Sicindustria, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Confimprese, Casartigiani, Cidec, LegaCoop Sicilia occidentale e Confagricoltura) che non appena insediatosi si sofferma anche sulla emergenza più allarmante, quella dei rifiuti, una calamità per Palermo.

“Questo stato di collasso del sistema di raccolta – aggiunge la portavoce del coordinamento delle associazioni di categoria Patrizia Di Dio – rischia di compromettere ed azzerare quell’azione di rilancio sul fronte del turismo portata avanti con manifestazioni culturali per le quali sono state investite risorse comuni e per le quali anche le attività produttive hanno dato il proprio contributo. Da questa inefficienza di un servizio pubblico – prosegue la nota del coordinamento – ne stiamo ricavando un danno di immagine che provoca un effetto negativo e dirompente sui nostri investimenti e sulle nostre aziende e sull’immagine complessiva della città. Basta con gli alibi a partire dalla Rap, dai dirigenti ai lavoratori, fino alla amministrazione comunale”.

E a dimostrazione che nessuno, incluso i cittadini incivili o le attività commerciali fuori dalle regole, debbano avere più alibi, il Coordinamento ha deciso di mettere a disposizione delle autorità le immagini dei sistemi di videosorveglianza delle attività imprenditoriali degli stessi associati affinché vengano perseguiti i comportamenti incivili, fuori dalle regole e meritevoli di sanzioni. “Siamo disponibili a collaborare con le istituzioni – spiegano dal coordinamento – e a segnalare tutti quei comportamenti che contribuiscono a dare una immagine negativa alla città. Vale pero per tutti. D’ora in avanti nessuno deve e può avere più alibi, pretendiamo le doverose soluzioni, non intendiamo più tollerare inefficienze, inettitudini, inerzia, rimbalzo di responsabilità”, conclude la nota del coordinamento di tutte le associazioni di categoria.