Il progetto Curarsi Remando e Veleggiando dedicato alle donne in post terapia oncologica ha visto la partecipazione di circa una trentina di pazienti che hanno aderito in step di tre mesi alla prima parte all’iniziativa. I risultati dei primi sei mesi di attività saranno illustrati dal convegno che la Canottieri Palermo terrà domani alle 16 all’Orto Botanico di via Lincoln.
“Sono felice di aver contribuito a ridare il sorriso a queste donne in terapia post oncologica”. Lo ha detto Flavia Tomasello responsabile della Chirurgia Mammaria dell’Arnas Civico di Palermo nell’anticipare un bilancio dei corsi di vela e canottaggio nell’ambito di Curarsi remando e veleggiando.
Gli organizzatori del progetto Curarsi remando e veleggiando
Questo progetto, partito con le prime dieci partecipanti ad inizio del dicembre scorso, è nato da una iniziativa della Società Canottieri in collaborazione con la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, il Civico e l’Università di Palermo e le associazioni: Il Quadrifoglio Rosa, Inner Wheel Bagheria, Nina e Insieme Per.
“La Canottieri Palermo – ha ribadito il presidente Eduardo Traina – in linea con la propria missione sociale, complementare a quella sportiva, ha voluto dare un proprio contributo al progetto Curarsi remando e veleggiando, mettendo a disposizione le proprie strutture, imbarcazioni e conoscenze per una causa che deve considerarsi dovere della collettività. Per esperienze di vita è ragionevole ricordare che questo tipo di patologia, in modo subdolo e inaspettato, costituisce una minaccia per qualsiasi nucleo familiare, colpendo una donna parte dei nostri affetti”.
Tomasello “Grande apporto positivo alle partecipanti”
“Abbiamo potuto costatare – ha spiegato Flavia Tomasello della Chirurgia mammaria del Civico – il grande apporto positivo che questo progetto ha dato alle partecipanti nella delicata fase della ripresa dopo un trauma psicologico e un intervento materiale. L’attività sportiva in genere ma canottaggio e vela in particolare, possono essere un percorso di riabilitazione fisica e psichica per persone che hanno avuto malattie importanti ed invalidanti come ad esempio quelle oncologiche o quelle croniche degenerative e progressive”.
E prosegue: “Questo progetto, rivolge la sua attenzione alle donne che hanno dovuto subire interventi chirurgici alla mammella ed al cavo ascellare. Il canottaggio, infatti, si è rivelato uno degli sport più indicati per le finalità riabilitative in donne sottoposte ad interventi chirurgici alla mammella, ma anche la vela hi dimostrato benefici effetti. Svariati studi hanno avuto lo scopo di verificare quanto tale attività possa portare ad un benessere generale e finanche ad un giusto equilibrio con il proprio corpo e con l’ambiente circostante”.
Giustolisi “Si è presa coscienza anche dei problemi ‘Collaterali’”
“Fin poco tempo fa – ha ribadito Mario Giustolisi, manager del polo oncologico del Civico – si poneva poca cura a tutti i problemi ritenuti ‘collaterali’. Oggi si è presa coscienza che il cancro non colpisce solo l’organo coinvolto ma la persona nel suo complesso. Motivo, questo, che oltre le terapie mediche è necessario attivare tutta una serie di interventi per permettere alla persona di riacquistare pienamente il proprio benessere. Le problematiche psico-fisiche del paziente oncologico comprendono il ‘distress’ emozionale, il decadimento cognitivo, la ‘cancer related fatigue’ e le difficoltà connesse all’immagine corporea”.
Glorioso “Progetto suddiviso in tre step”
Salvo Glorioso, responsabile del progetto e dirigente della Canottieri Palermo, ha sottolineato: “Riteniamo sia opportuno con questo convegno, fare il punto sullo straordinario percorso che ci ha portati fin qui. Abbiamo suddiviso il progetto in tre step e protagoniste sono state alcune pazienti oncologiche, che hanno partecipato ai corsi di canottaggio e vela organizzati dalla Canottieri Palermo sotto stretto controllo di professionisti qualificati, allenatori e medici, che hanno adattato alle condizioni fisiche di ciascuna delle partecipanti un percorso che riteniamo abbia contribuito a migliorare dal punto di vista medico la prognosi post chirurgica riducendola sensibilmente e, per la gioiosa esperienza remiera e velica quell’impatto psicologico negativo causato dalla patologia proiettandole verso una vita più serena e soddisfacente”.
Chi parteciperà al convegno
Al convegno di domani all’Orto Botanico particolarmente attesa per una delle sue prime uscite pubbliche da neo sindaco, la partecipazione di Roberto Lagalla, molto attento e sensibile a problematiche del genere.
Tra gli altri interventi, quelli di Eduardo Traina, presidente della Canottieri Palermo e del referente di questo progetto, Salvo Glorioso, dirigente del club sportivo. Per la parte scientifica, ad illustrare le conclusioni saranno, Flavia Tomasello, responsabile della Chirurgia mammaria, Breast Unit, Arnas-Civico di Palermo, Mario Giustolisi, manager asset polo oncologico, Arnas-Civico di Palermo, Caterina Lo Piparo, fisioterapista dell’Arnas Civico e Gioacchino Lavanco, ordinario di psicologia dinamica e direttore del dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio Fisico e della Formazione, Università di Palermo.
Interverranno anche Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, nonché presidente onorario della Canottieri Palermo e Davide Tizzano, due volte oro olimpico nel canottaggio e manager dello sport. Ad intrattenersi sulla parte sportiva del progetto, i dirigenti della Canottieri, Sisto Bosco per il canottaggio e Oscar Casagrande per la vela. Infine a parlare della loro esperienza vissuta in questa iniziativa, alcune partecipanti ai corsi, tutte in terapia post oncologica. Ovvero le vere protagoniste di queste attività remiere e veliche.
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