“Da Nazareth a Betlemme”, a Gangi al via il presepe vivente (FOTO)

A Gangi è tutto pronto per l’undicesima edizione del presepe vivente che prenderà il via giovedì prossimo 26 dicembre, con 14 spettacoli al giorno, e si concluderà domenica 29.

La macchina organizzativa dell’Associazione Culturale “è già pronta, mancano solo gli ultimi dettagli per dar vita a un colossal, che vede un grande impiego di mezzi e partecipazione, la maestosità delle scenografie, gli effetti speciali e quest’anno anche una piacevole sorpresa con accorgimenti canori, nuove scene che stimoleranno la fantasia e il raccoglimento in preghiera.

Le viuzze , gli slarghi e le piazze dell’antico quartiere di Santa Lucia sono pronti ad accogliere le ambientazioni e i circa 200 figuranti che per quattro giorni, in un percorso di fede, accoglieranno i visitatori. Un presepe vivente diverso da tutti gli altri, unico per ambientazione, organizzazione, spirito e atmosfera, che proietterà i fedeli a 2 mila anni di distanza per rivivere le origini di Gesù a Nazareth e a Betlemme. Una magica concentrazione di spiritualità e fede che con fascino discreto e silenzioso racconta fedelmente quanto scritto nel Vangelo

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I vicoli del Borgo diventeranno un palcoscenico naturale che permetteranno di ricostruire Betlemme e Nazareth tra pastori con le loro greggi, mercanti, sacerdoti, e artigiani. Saranno riproposte le principali scene della natività, spaccati della vita sociale della Palestina del tempo, legate alla presenza militare di Roma imperiale con Erode, la sua corte e i soldati. Scene esclusivamente di carattere religioso. Tra quelle più suggestive l’apparizione dell’Angelo e la fuga dal censimento di Maria e Giuseppe da Nazareth a Betlemme, quest’ultimo quadro, rappresentato nello scenario unico della scalinata che conduce sotto gli archi della Torre trecentesca dei Ventimiglia e dove sarà ricostruita la grotta della natività.

Una colonna sonora e una voce fuori campo (ciascuna scena è priva di dialoghi tra gli attori) descriveranno le atmosfere del tipico paesaggio urbano dell’epoca.

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La regia è curata da Carmelo Domina e Peppuccio Ballistreri, le musiche sono di Giovanni Germanà, la voce fuori campo di Santi Cicardo, la consulenza storica di Stefano Sauro.

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