A distanza di poco più di 24 ore dallo sbarco nel porto del capoluogo siciliano di oltre 1000 migranti di origine sub-sahariana, emergono nuovi agghiaccianti particolari sulla traversata dei migranti e sulle fasi preparatorie della loro partenza dalle coste libiche.
Per aver condotto i migranti durante il pericoloso viaggio in mare, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno sottoposto a provvedimento di “Fermo” 17 “scafisti” di origine del Gambia, del Senegal, della Costa d’Avorio, del Ghana, della Guinea e della Sierra Leone, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed ingresso illegale nel territorio dello Stato.
L’ attività investigativa svolta a bordo del natante e le successive audizioni dei testimoni da parte dei poliziotti della Squadra Mobile, dei militari del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria e della Stazione Navale delle Fiamme Gialle di Palermo, hanno permesso, non solo di raccogliere significativi elementi indiziari nei confronti dei componenti dell’equipaggio,individuandone anche i ruoli, ma hanno delineato un quadro sempre più completo delle condizioni di indigenza e privazione nelle quali i migranti versavano prima e durante i “viaggi della speranza”.
Con la certezza di chi sa di avere sfiorato la morte in mare per averne scansato altre in patria, forse più crudeli ancora, chiamate ebola e guerra civile, i migranti hanno fornito ulteriori particolari sulla loro condizione di naufraghi e, prima ancora, di donne, uomini e bambini segregati.
Hanno raccontato di aver pagato, mediamente, 1500 dinari agli esponenti dell’organizzazione, di esser giunti a Sabrata, località africana destinata alla partenza e di aver lì atteso per circa sei mesi in abitazioni adibite a veri e propri lager, con il magro sostentamento di una razione di pane e acqua; di guardare a vista i migranti si sarebbero occupati carcerieri armati e senza scrupoli, capaci anche di esecuzioni sommarie nei confronti di chi si fosse ribellato a queste condizioni disumane.
In data odierna il GIP del Tribunale di Palermo ha convalidato i 17 fermi dei presunti “scafisti”.
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