Giovedì scorso l’Aran Sicilia ha consegnato alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative le direttive del governo regionale siciliano per la riclassificazione e per i rinnovi dei contratti di lavoro, comparto e dirigenza, per il triennio 2019/2021. Il governo regionale ha previsto, in linea con quanto è stato fatto in campo nazionale, lo stanziamento di 54 milioni di euro di cui 44 per il comparto non dirigenziale e 10 per la dirigenza.

44 milioni per il comparto non dirigenziale

“A giudizio del COBAS-CODIR – dichiara la segreteria generale del maggiore sindacato del pubblico impiego regionale in Sicilia – 44 milioni di euro stanziati per il comparto non dirigenziale sono bastevoli per potere effettuare il rinnovo contrattuale e riclassificazione del personale. Le risorse – evidenzia il sindacato – sono sufficienti e il governo regionale dovrebbe evitare di perdere ulteriore tempo con condotte dilatorie: ulteriori ingiustificabili ritardi, infatti, oltre a nuocere alla stessa amministrazione ritardandone la riforma del personale nel nuovo sistema classificatorio, nuoce anche a tutti i siciliani che si trovano difronte a una macchina burocratica inceppata anche a causa delle funzioni inadeguate attribuite alle risorse umane disponibili”.

Non si ritira il ricorso al tar

I sindacato inoltre non ritirano il ricorso al Tar contro i concorsi. “Ma vi è di più – sottolinea il COBAS-CODIR – tale condotta non va certamente incontro alla possibilità d’interrompere l’attività giudiziaria iniziata davanti al TAR di Palermo per annullare i concorsi per circa 1000 posti banditi dalla Regione Siciliana senza avere prima attivato le procedure previste dalla Legge e le riserve per il personale interno. Ciò lascerebbe dedurre che non sembra esserci alcuna sensibilità, da parte del governo regionale, neanche nei confronti dei 200mila concorrenti ai concorsi che rischiano di essere annullati certamente non per responsabilità del COBAS-CODIR che ha adito il Tribunale Amministrativo per il sacrosanto diritto/dovere di tutelare gli interessi legittimi del personale in servizio.

Fondi disponibili da subito

“Il governo regionale – conclude il sindacato – adotti subito gli strumenti tecnici necessari e dia mandato all’Aran Sicilia affinché i 44 milioni di euro siano tutti spendibili, da subito, fino all’ultimo centesimo disponibile, consentendo l’immediata riclassificazione di tutto il personale. Non avrebbe, infatti, alcun senso procedere al rinnovo contrattuale con le vecchie qualifiche.”