Una presenza che non è passata inosservata quella del deputato, in quota Udc, Vincenzo Figuccia a fianco del neo Ministro dell’Interno Matteo Salvini a Pozzallo e nel tour che ha portato il vice premier e leader della Lega qui in Sicilia. Una “accoppiata” non proprio consequenziale ma in un momento di grande fibrillazione come quello che stiamo attualmente vivendo in cui nuovi equilibri a livello romano si sono creati e con possibili analoghi scenari ripetibili nell’Isola tutto diventa improvvisamente possibile. 

Blog Sicilia ha voluto confrontarsi proprio su questi temi con Figuccia per avere anche un feedback sull’attuale scenario politico siciliano, all’ombra di quello romano, e capire meglio cosa sta accadendo.

Onorevole, vedendola con Salvini domenica ci è venuto subito da pensare ad un suo avvicinamento politico alla Lega. Abbiamo sbagliato? E’ uno scenario così lontano o qualcosa si muove in tal senso?

C’è una ragione importante che mi ha spinto accanto a Salvini nella visita di domenica a Pozzallo. Lì era era presente come vicepremier e leader Lega ma anche come Ministro dell’Interno. Insieme a mia sorella Sabrina che è consigliere comunale a Palermo,  ci siamo intestati la battaglia per dire no alla creazione di un hotspot allo Zen. Una struttura che nascerebbe con le peggiori premesse perchè in una zona con enormi disagi e dove buona parte popolazione ha grossi problemi abitativi e lavorativi. Per questo motivo mi sono recato a Pozzallo con Salvini per confrontarmi con lui e ci siamo trovati d’accordo nel dire che questi centri si dovrebbero evitare in zone di periferia che già vivono quotidianamente continui disagi.

Soltanto quindi un confronto su questo problema concreto? Non c’è niente di politico in questo suo avvicinamento?

Io non solo in questa legislatura ma anche nelle altre non ho mai nascosto il disagio nel prestare la mia attività da parlamentare. Decidendo di rinunciare alla poltrona da assessore e ritrovandomi nelle mie battaglie politiche a fianco della gente sono stato spesso tacciato di populismo. Le mie battaglie sono sicilianiste,  riguardano le questioni dello Statuto e continuano sui temi dell’agricoltura (controllo grano che arriva nei nostri porti da russia e da Cina). Ecco devo riconoscere che Salvini e la Lega si sono sempre caratterizzati per battaglie a difesa del territorio, entrambi ci confrontiamo su questi temi.
Dalla base del movimento Cambiamo la Sicilia, che mi vede tra i fondatori, ormai strutturato nelle province, mi arrivano sollecitazioni e spinte verso la Lega per evidenziare punti contatto politico e programmatico.
E’ chiaro che tutto nella vita è frutto di un processo graduale che vede consumarsi passaggi e che passa dalla condivisione di idee, ci sono punti programmatici in comune. Adesso occorre vedere quanta condivisione ci può essere sui punti politici e le idee.

Forza Italia a livello nazionale si è disegnata un ruolo ormai del tutto subalterno. Un governo 5 Stelle-Lega si è formato nonostante i no di Berlusconi. Pensa che qualcosa di simile possa avvenire anche qui in Sicilia?

Credo che inevitabilmente ci sia appeal maggiore da parte della Lega rispetto a chi magari questi ruoli ha avuto in passato e che con il tempo vede consumare sogni che non sono andati come si sperava.
Forza Italia si trova a fare i conti con un leader di 82 anni che ha avuto occasioni per cambiare il Paese ma che si è lasciato alle spalle aspettative deluse ed occasioni perse. Credo sia nelle cose che avvenga questo. Berlusconi ha ucciso in culla i suoi possibili eredi. Salvini è uomo che adesso si sta affermando come leader naturale centro destra.

Le richiedo questa collaborazione tra l’attuale Governo regionale e le forze giallo-verdi potrebbe divenire realtà? Voci sempre più pressanti parlano di una campagna acquisti già partita e di possibili passaggi da Forza Italia alla Lega anche qui nell’Isola. Qual è la sua percezione da deputato che ha il termometro di quanto sta avvenendo nel nostro Parlamento?

In Sicilia ci sono tanti giovani parlamentari di Forza Italia che avrebbero potuto emergere di più e non hanno avuto occasioni per farlo. Questi giovani e anche meno giovani avranno modo e tempo di ragionare sul come evolve il quadro e sul come collocarsi. Io non sono alla ricerca di spazi da occupare ma di soggetti che sposino la mia piattaforma politica con cui confrontarmi in pari dignità.