Il report sulla qualità dell’aria a Palermo è allarmante. Il quadro presentato lo scorso febbraio da Legambiente nel suo report regionale Mal’Aria mostra come nel capoluogo si sarebbero superati in diverse occasioni ed abbondantemente i limiti di polveri sottili e biossido di azoto.

Pd presenta interrogazione urgente al sindaco

“Quali interventi urgenti intende adottare il sindaco di Palermo Roberto Lagalla per il miglioramento della qualità dell’aria in città a tutela della salute dei cittadini?”. Lo chiedono con interrogazione urgente al sindaco di Palermo i consiglieri comunali del Partito democratico Rosario Arcoleo, Fabio Giambrone, Giuseppe Lupo, Teresa Piccione.

“Molto preoccupati per la salute dei cittadini”

“Siamo molto preoccupati per la salute dei cittadini – dicono i consiglieri del Pd – perché, secondo il report presentato da Legambiente, la qualità dell’aria della città di Palermo è tra le peggiori delle città italiane”.

Secondo il report di Legambiente a Palermo nel 2023 sarebbero stati superati i livelli limite di polveri sottili. “Chiediamo al sindaco Lagalla – concludono i consiglieri del Pd – di sapere quali sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria della città sono stati adottati al fine di consentire il rapido ed efficace intervento delle autorità competenti”.

Il report Mal’Aria di città 2024 di Legambiente

La lotta allo smog nelle città italiane è ancora in salita secondo il nuovo report di Legambiente Mal Aria di città 2024 redatto nell’ambito della Clean Cities Campaign. Il mese scorso sono stati resi i noti. E, nonostante una riduzione dei livelli di inquinanti atmosferici nel 2023, le città faticano ad accelerare il passo verso un miglioramento sostanziale della qualità dell’aria. I loro livelli attuali sono stabili ormai da diversi anni, in linea con la normativa attuale, ma restano distanti dai limiti normativi che verranno approvati a breve dall’UE, previsti per il 2030 e soprattutto dai valori suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, evidenziando la necessità di un impegno deciso, non più rimandabile, per tutelare la salute delle persone.

I dati sulle polveri sottili e biossido di azoto

Il report di Legambiente ha analizzato i dati del 2023 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2).

I dati evidenziano un miglioramento rispetto all’anno precedente, principalmente attribuibile alle condizioni meteorologiche “favorevoli” che hanno caratterizzato il 2023, anziché a un effettivo successo delle azioni politiche intraprese per affrontare l’emergenza smog.

Tuttavia, le città italiane, da Nord a Sud, presentano ancora considerevoli ritardi rispetto ai valori più stringenti proposti dalla revisione della Direttiva europea sulla qualità dell’aria che entrerà in vigore dal 2030 (20 µg/mc per il PM10, 10 µg/mc per il PM2.5 e 20 µg/mc per l’NO2).

Sicilia in difficoltà

In particolare, se ci trovassimo nel 2030, quasi tutti capoluoghi siciliani sarebbero in violazione delle normative riguardanti il PM10, ad eccezione di Trapani ed Enna. Per quanto riguarda il PM2.5, solo Enna rispetterebbe i nuovi obiettivi fissati per il 2030.

Preoccupano i valori di biossido di azoto a Palermo e Catania

Sono preoccupanti i valori registrati di NO2 registrati a Catania e Palermo (33 µg/mc), che si collocano tra i più alti del Paese supererebbero del 40% i nuovi limiti fissati al 2030.

Castronovo “Poco o nulla si è fatto per eliminare le cause”

“Purtroppo non c’è da stare tranquilli per la nostra salute – ha dichiarato Tommaso Castronovo presidente di Legambiente Sicilia –. In questi anni, poco o nulla è stato fatto per eliminare le cause delle emissioni degli inquinanti atmosferici e migliorare la qualità dell’aria. Quasi tutti i capoluoghi siciliani sarebbero oggi in violazione dei limiti più stringenti previsti dalla direttiva europea al 2030, e ancora di più rispetto ai valori raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Occorre rapidamente applicare misure mirate per ridurre gli inquinanti nelle nostre città, disincentivando il traffico veicolare e potenziando il trasporto pubblico di massa. In particolare, è necessario accelerare il completamento dei lavori della metropolitana a Catania, i lavori dell’anello e del passante ferroviario a Palermo, e la realizzazione delle nuove linee del tram. Occorre estendere nelle nostre città la ZTL, le strade a 30km e le reti ciclo pedonali. In questo modo, potremmo garantire ai cittadini un’aria più pulita e città più sicure e a misura d’uomo”.