Un decalogo per rilanciare il territorio della Città Metropolitana. Dieci proposte che riguardano tanto la città quanto le aree interne e che la Cisl Palermo Trapani offre agli amministratori locali, in questo caso alla Città Metropolitana di Palermo.

Piattaforma concreta

Si intitola “Il coraggio delle idee” l’evento con cui la Cisl Palermo Trapani presenta le sue proposte per il rilancio di Palermo e della città metropolitana. “Un Patto per la Rinascita Metropolitana, un impegno condiviso tra istituzioni, sindacati, imprese sane e cittadini”.

Una visione d’insieme che consideri Palermo e la città metropolitana come un unico territorio ricco di potenzialità, da rilanciare e valorizzare con un piano strategico che affronti le emergenze, programmi gli interventi, avvii politiche che affrontino i gap infrastrutturali, sociali, economici, attraverso la sigla un Patto per la Rinascita Metropolitana, un impegno condiviso tra istituzioni, sindacati, imprese sane e cittadini. A chiederlo per il rilancio di Palermo e della città metropolitana è il sindacato, nell’ambito della presentazione delle proposte che si svolge nella sede di Palazzo Comitini a Palermo, durante una intensa giornata che in tre panel su temi cruciali per il futuro secondo il sindacato, vede diversi protagonisti delle istituzioni, della politica, esperti di diversi settori, realtà sociali ed economiche, l’Università, l’Arcidiocesi di Palermo, responsabili delle principali infrastrutture del territorio.

A presentare le proposte della Cisl Palermo Trapani è stata la segretaria generale Federica Badami. Tre i panel: “Palermo Si-cura, politiche sociali, abitative, ambientali ed educative per contrastare il degrado ed elevare la qualità della vita”; “Il valore del potenziale inespresso. Turismo, cultura, ambiente e trasporti, la chiave per il rilancio dell’area metropolitana di Palermo” e “Legalità motore dello sviluppo economico. PNRR, Fondi UE, Infrastrutture e gestione dei beni confiscati, le sfide e le opportunità” al quale sono seguite le conclusioni del segretario generale Cisl Sicilia Leonardo La Piana. “Riteniamo – ha spiegato la segretaria generale Cisl Palermo Trapani Federica Badami – non sia più rinviabile un Patto per la Rinascita Metropolitana: un impegno condiviso tra istituzioni, sindacati, imprese sane e cittadini”. “Le nostre dieci proposte, sono un insieme articolato di iniziative e progetti che mirano a rigenerare le periferie, valorizzare le aree industriali, sostenere la cura e l’inclusione, rendere i trasporti accessibili, promuovere un turismo responsabile e soprattutto, radicare la legalità come condizione abilitante di ogni sviluppo. Non basta amministrare: serve una visione. E noi, questa visione, siamo pronti a costruirla insieme. Queste dieci proposte formano un vero e proprio mosaico di rigenerazione territoriale, sociale e produttiva per la Città Metropolitana di Palermo. Sono tra loro interconnesse e puntano a trasformare fragilità storiche in opportunità”. Badami ha aggiunto, “la nostra provincia rappresenta un terreno fertile per l’innovazione e la crescita, ma questo potenziale deve essere valorizzato attraverso politiche inclusive e partecipative. Le periferie sono il cuore pulsante di una città, eppure spesso vengono trascurate, lasciate in balia del degrado e della marginalizzazione. È proprio da qui che dobbiamo partire, perché la riqualificazione delle periferie non è solo una questione estetica, ma un investimento sociale ed economico. Fondamentale per realizzarle, è il decentramento amministrativo, per noi alla base della rinascita dei quartieri”. “Palermo si-cura, ma solo se tutti noi scegliamo di prendercene cura. È tempo di agire, di investire nelle persone, di credere nel cambiamento, perché se è vero che una città si cura attraverso le sue infrastrutture, i suoi servizi e il suo ambiente, è altrettanto vero che la cura più profonda e duratura passa attraverso l’educazione”.

Formazione, innovazione, legalità

“Per noi, parlare di mobilità, formazione, innovazione, legalità e lavoro non significa evocare categorie astratte, ma proporre strumenti concreti per restituire dignità alle persone e futuro ai territori”. Badami ha concluso: “Palermo e la sua provincia non mancano di risorse: possiedono un patrimonio umano, culturale e produttivo straordinario. Ma serve un progetto condiviso che le metta in rete e ne moltiplichi il valore. Siamo consapevoli che ci sono molti altri temi e proposte meritevoli di attenzione e approfondimento; abbiamo, però, scelto di concentrare il nostro contributo su dieci proposte di immediata realizzazione, che non comportano oneri per i bilanci comunali, così da avviare sin da subito un processo concreto e partecipativo di rigenerazione”. Ad aprire i lavori era stato il saluto del sindaco della Città metropolitana Roberto Lagalla.

Il metodo partecipativo

“Condividiamo il metodo partecipativo della Cisl, è fondamentale il confronto con le parti sociali per lo sviluppo territoriale. Stiamo lavorando sulla mobilità, sulle scuole, sulla creazione di un unico hub dell’area metropolitana che dal porto di Termini Imerese si colleghi all’aeroporto di Palermo per una interconnessione di tutto il territorio della provincia. E’ importante la visione d’insieme come il coraggio delle idee, al quale però deve seguire la loro realizzazione”.

Per il segretario generale Cisl Sicilia Leonardo La Piana che concluderà la giornata: “La Cisl Palermo Trapani, replica a livello territoriale il modello partecipativo che è proprio della nostra organizzazione. Come avvenuto sul piano regionale, con la presentazione delle proposte cisline al governo Schifani e all’Assemblea regionale siciliana, oggi si avvia un nuovo percorso che mette al centro il progetto che abbiamo per Palermo e le nostre idee per realizzarlo”. “Le città metropolitane – ha aggiunto La Piana – nella loro interezza, non possono più essere considerate semplicemente centri amministrativi. Sono territori con grandi potenzialità, ma anche con gravi criticità strutturali: disoccupazione giovanile, desertificazione industriale, carenza di servizi pubblici, fragilità sociale e ambientale, atavici problemi infrastrutturali. Serve una visione nuova e condivisa ed è quella che oggi la Cisl Palermo Trapani ha voluto indicare” ha aggiunto il segretario generale della Cisl Sicilia che ha sottolineato come centrali siano in quest’ottica “l’attrazione degli investimenti pubblici e privati, l’uso efficace dei fondi del Pnrr e della nuova programmazione europea, ma soprattutto una governance territoriale che sappia coinvolgere le parti sociali, gli enti locali, il mondo produttivo, l’università e il terzo settore”.

“Dobbiamo rimettere al centro – ha detto La Piana – il tema delle periferie urbane, della mobilità sostenibile, del diritto alla casa, della scuola e della sanità di prossimità. Solo rigenerando le nostre città siciliane, potremo costruire un laboratorio di innovazione sociale, economica e istituzionale che costituisca un paradigma di futuro subalterno rispetto a quello dei facili guadagni delle mafie e che sia la chiave per frenare l’emorragia di cervelli e lo spopolamento dell’isola”. Alle 15 prenderà i via il panel “Il valore del potenziale inespresso. Turismo, cultura, ambiente e trasporti, la chiave per il rilancio dell’area metropolitana di Palermo” , infine dalle 16,45 l’incontro sul tema “Legalità motore dello sviluppo economico. PNRR, Fondi UE, Infrastrutture e gestione dei beni confiscati, le sfide e le opportunità”.

Le dieci proposte

1. Avviare un Piano Strategico di Rigenerazione delle Periferie di Palermo e della provincia, che integri interventi strutturali (alloggi sociali, scuole, spazi verdi e culturali) con percorsi di reinserimento sociale e lavorativo, coinvolgendo attivamente i residenti, le cooperative locali e i beni confiscati alla mafia, affinché diventino presìdi civici ed educativi.
2. Istituire un Osservatorio sul Disagio Giovanile e le Dipendenze, in collaborazione con scuole, università, sert, asp, forze dell’ordine, chiese, parti sociali, con l’obiettivo di prevenire e contrastare il reclutamento giovanile da parte della criminalità organizzata attraverso programmi educativi, sportivi e culturali nei quartieri a rischio come Ballarò e lo Sperone.
3. Sensibilizzare e informare sulla creazione di comunità energetiche rinnovabili, con il duplice obiettivo di ridurre i costi energetici delle famiglie vulnerabili e creare nuove opportunità occupazionali locali nel settore della transizione ecologica. Questo processo può rendere Palermo un laboratorio urbano di innovazione e responsabilità ambientale.
4. Attivare un Protocollo per la Salute di Prossimità che coordini case di comunità, medici di base, farmacie e associazioni locali, con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa, offrire assistenza capillare agli anziani e alle persone fragili, e rafforzare l’accesso equo alla prevenzione e alle cure nel territorio.
5. Sottoscrizione di un Accordo Quadro per il sostegno alla non autosufficienza, con cui istituire percorsi formativi retribuiti per caregiver familiari, supporto psicologico continuativo e servizi di sollievo domiciliare accessibili.
6. Istituire un’Intesa Metropolitana per l’inserimento socio-occupazionale delle persone con disabilità, coinvolgendo il sistema produttivo, i centri per l’impiego, le cooperative sociali e i sindacati, per promuovere l’assunzione con incentivi mirati, tutoraggio individualizzato e percorsi formativi personalizzati.
7. Costruzione di una rete metropolitana di slow tourism nelle aree interne, basata sulla cooperazione tra Comuni, GAL e operatori locali, per valorizzare borghi rurali e itinerari culturali attraverso formule sostenibili come l’albergo diffuso, incentivando la rigenerazione territoriale e contrastando lo spopolamento.
8. Realizzazione di un centro congressi multifunzionale presso l’ex Fiera del Mediterraneo, che funga da hub per eventi internazionali, con connessioni strutturate a percorsi enogastronomici e naturalistici nella provincia, favorendo sinergie tra turismo d’affari e promozione delle identità locali.
9. Istituzione di un Tavolo Permanente per la Mobilità Metropolitana, che coordini enti locali, AMAT, Ferrovie e parti sociali per redigere un Piano Integrato dei Trasporti in grado di estendere i servizi a tutta la provincia, con particolare attenzione alle aree montane e interne.
10. Istituire un Patto per la Legalità Generativa, che metta al centro il riutilizzo sociale e produttivo dei beni confiscati alla mafia, trasformandoli in centri per l’impiego, cooperative sociali, spazi culturali e hub per l’innovazione. Questo patto dovrebbe coinvolgere enti locali, terzo settore, università e imprese, con l’obiettivo di creare microeconomie sostenibili e lavoro regolare nei quartieri più fragili.