La Procura di Marsala ha diffuso la ricostruzione fotografica dell’aspetto che avrebbe Denise Pipitone, scomparsa a 4 anni da Mazara del Vallo l’uno settembre del 2004.

La ricostruzione è stata elaborata dai carabinieri del Ris su input dei pm che non hanno mai smesso di cercarla. Denise che ora avrebbe 20 anni. Per la vicenda è stata processata e assolta dall’accusa di sequestro di persona la sorellastra Jessica Pulizzi.

Quest’anno Denis compie 20 anni. Il sequestro, avvenuto l’1 settembre 2004, davanti casa della famiglia, all’angolo tra le vie Castagnola e La Bruna, a Mazara del Vallo, è ancora avvolto nel mistero e non ha colpevoli.

Nella tarda mattinata del 1° settembre 2004, il silenzio e la quiete di Mazara del Vallo, comune in provincia di Trapani, vengono spezzati dalle sirene e dagli elicotteri delle forze dell’ordine. In poche ore, decine di pattuglie e un gran numero di agenti si radunano per battere palmo a palmo il paese: si cerca una bambina di 4 anni, Denise Pipitone.

Della piccola, che avrebbe festeggiato il suo quarto compleanno il 26 ottobre, si perdono le tracce quella mattina del 1° settembre. Denise stava giocando nei pressi della casa della nonna materna dal lato di Via Domenico La Bruna quando improvvisamente scompare.

La bambina era stata affidata alla nonna materna dalla madre, Piera Maggio, che si reca ad un corso d’informatica. Intorno alle 12:30, secondo la ricostruzione fornita dagli stessi genitori della bambina sul sito dedicato alla scomparsa,

Piera viene contattata dai familiari che le comunicano di non avere più notizie della figlia. Immediatamente la donna si precipita sul posto, dove trova le forze dell’ordine ed alcune persone che avevano affollato la strada. Dopo un’ispezione dell’appartamento, scattano immediatamente le ricerche della bambina che impegnano numerosi agenti di Polizia e carabinieri: controlli a tappetto, decine di macchine fermate ed ispezioni nei casolari abbandonati ubicati nelle campagne intorno a Mazara. Di Denise non c’è traccia.

Agli inquirenti, i quali battono diverse piste, la madre racconta che Denise non si sarebbe mai allontanata da sola perché non era autonoma, era pigra e soprattutto aveva paura delle macchine e dei venditori ambulanti che affollavano il mercato rionale, distante solo 500 metri dall’abitazione. Inoltre, la piccola non veniva mai lasciata sola: nello stesso edificio abitavano anche i cuginetti con cui giocava sempre.

Le ultime tracce di Denise risalgono intorno alle 11:45 quando prima viene vista giocare nel garage-cucina dal cugino e successivamente dalla zia. Quest’ultima, nota prima il viso della bimba attraverso la porta a specchio e poco dopo la vede allontanarsi verso casa della nonna, dal lato di Via Domenico La Bruna, dove si perdono definitivamente le tracce.

Il caso finisce su tutti i notiziari e sui programmi d’approfondimento, compreso Chi l’ha Visto? che si dedicano alla scomparsa nel tentativo di risalire a qualcuno che possa avere notizie di Denise.

Tutta Italia viene a conoscenza del dramma che sta vivendo la famiglia e non mancano le prime segnalazioni di avvistamenti che si rivelano infondate. La più importante è quella del 18 ottobre 2004, a circa un mese e mezzo dalla scomparsa. Una guardia giurata in servizio presso una banca di Milano nota un gruppo di nomadi, tra cui una bambina che somigliava a Denise con il capo coperto dal cappuccio, nonostante il caldo. L’uomo sente anche una donna chiamare la bambina “Danàs” e lei risponde in italiano “Dove mi porti?“.

Il vigilante registra la scena con il cellullare ed immediatamente chiama la polizia, che arriva quando il gruppo si è allontanato. Il filmato registrato con il cellulare viene consegnato agli inquirenti ed emerge dall’analisi dei Ris che il volto della bimba del video è altamente compatibile con quello di Denise, ma non vi è l’assoluta certezza mancando la prova del Dna.

La Cassazione ha definitivamente assolto dall’accusa di concorso in sequestro di minorenne Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise.

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