E’ stata depositata la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Palermo Leoluca Orlando. I consiglieri firmatari espongono per via generale  le motivazioni dell’azione messa in atto: “A metà mandato assistiamo quotidianamente ad una situazione di grave instabilità, a una evidente crisi politica rappresentata plasticamente dalla difficoltà del Sindaco Leoluca Orlando a mantenere compatto ciò che resta della maggioranza, disgregata da continui dissidi interni o con singoli esponenti della sua Giunta, su alcune vicende fondamentali per Palermo -scrivono -. Tra queste spiccano la ZTL e le pedonalizzazioni legate al superamento dell’emergenza Covid, vicende che hanno registrato voti del Consiglio comunale, anche se adottati a maggioranza, che hanno pesantemente censurato l’operato di una parte della Giunta comunale; provvedimenti votati anche da parte di alcune forze politiche di maggioranza. Analoga crisi politica è espressa dalle vicende dell’esecutivo e testimoniata da ben 8 avvicendamenti in quasi 30 mesi. Il quadro si è fatto via via sempre più grave e lacerante con le dimissioni a luglio 2020 dell’Assessore alla Cultura e successivamente dell’Assessore al Bilancio e alla Gestione Cimiteriale; posto rimasto ad oggi vacante”.

“Ad aggravare il quadro-proseguono -, l’atteggiamento palesemente conflittuale e istituzionalmente non rispettoso
del Sindaco, che molto raramente si è rivolto al Consiglio comunale, addirittura rifiutando di partecipare alle sedute quando espressamente invitato, scavando un solco sempre più profondo con l’organo consiliare. Il tutto, costellato da una serie di problematiche e criticità ormai croniche che rispecchiano un programma politico ampiamente disatteso e una città alla deriva che chiede a gran voce questo atto di sfiducia, per liberare la città da Leoluca Orlando e dalla sua Giunta”.

Tra le diverse motivazioni politiche contenute nel documento non poteva mancare un riferimento all’alluvione che ha colpito il capoluogo il 15 luglio scorso. I consiglieri ricordano come: “il piano fognario risulta ancora e in gran parte incompleto; a riguardo è bene precisare che il Comune di Palermo, tra il febbraio del 2013 e il l’aprile del 2016, sotto l’amministrazione del Sindaco Orlando, è stato competente in via esclusiva della materia sul sistema idrico integrato e quindi anche su reti fognarie e depurazione; solo successivamente a tale data gli interventi in materia di depurazione sono stati affidati ad un Commissario, prima regionale e poinazionale. – l’attività di pulizia e manutenzione di caditoie e tombini affidata alla società partecipata Amap Spa non ha ancora raggiunto livelli qualitativi adeguati in tutta la città, come dimostrato dagli allagamenti che spesso affliggono diverse zone; – la riorganizzazione della protezione civile comunale, con un aumento di mezzi e personale, è rimasta, nonostante i proclami del Sindaco, lettera morta e il piano di intervento in situazione di urgenze e pericolo è risultato del tutto inadeguato e inapplicato; con riferimento, ad esempio, ai fatti
di mercoledì 15 luglio, è emersa in tutta la sua criticità l’assenza di una capacità di pronta risposta ed
intervento”.

Riferimento anche alle inchieste anti corruzione che hanno coinvolto il Comune: “I ripetuti i fenomeni corruttivi riportati dalle cronache anche giudiziarie e verificatisi sia all’interno del Comune (ricordiamo quelli presso i servizi tributari, i servizi cimiteriali, l’edilizia privata) sia presso le partecipate (con in testa la Rap e la gestione della discarica di Bellolampo), pur nella necessaria attesa dell’esito delle indagini in corso sul piano giudiziario, denotano comunque il fallimento del più volte declamato ‘cambio culturale’all’interno di una macchina amministrativa che appare sfuggire al doveroso controllo da parte dell’Amministrazione attiva sotto il profilo della Governance e del controllo”.

Nel documento naturalmente riferimento alla situazione finanziaria dell’ente definita “difficile, testimoniata dalla certificazione dello stato di deficit strutturale registrata relativamente al rendiconto 2018. L’emergenza Covid ha
soltanto aggravato ed accelerato un trend negativo che dura da anni e che in questo esercizio rende
difficile prevedere il pareggio di bilancio. Le criticità, anche più volte segnalate dalla Corte dei Conti, restano le stesse da anni, senza che da parte dell’Amministrazione attiva arrivino segnali di una reale pianificazione e programmazione per superarle”.

Non ultima la vicenda riguardante la gestione e lo smaltimento dei rifiuti: “la gestione della raccolta e smaltimento dei rifiuti e, più in generale, lo stato di sporcizia cronica della città sono elementi indicativi del fallimento amministrativo, nonché uno degli elementi di maggior danno alla vivibilità, al decoro e all’igiene della città nonché alla sua immagine”.

“E’ stata finalmente depositata la mozione di sfiducia al sindaco Leoluca Orlando. Il Movimento 5 Stelle e’ stato il primo promotore già dallo scorso novembre 2019. Tante le questioni irrisolte e le emergenze ormai croniche: dai cimiteri, ai rifiuti, dalla cattiva manutenzione di strade ed impianti sportivi e del verde alla mancanza di vera visione ambientale e del centro storico di Palermo e l’assenza di interventi per riqualificare le periferie. Non possiamo attendere il 2022. Palermo merita di voltare pagina”. Lo afferma il capogruppo del M5s, Antonino Randazzo-

“È appena stata depositata la mozione di sfiducia contro il sindaco Orlando, fortemente voluta dalla Lega, che non condivide nulla delle scelte politiche di Orlando nella gestione della città. Si tratta di un atto importante, ma che rischia di restare solo un atto politico, una protesta dura, ma senza effetti pratici, se oltre ai 19 firmatari del documento non ci saranno altri 5 consiglieri comunali della maggioranza che, appena il documento verrà portato in aula (e cioè entro 30 giorni), non decideranno di votare la mozione di sfiducia”. Lo ha detto Igor Gelarda, capogruppo della Lega a Palazzo delle Aquile. “Perché la mozione venga approvata, ci vogliono infatti i voti di almeno 24 consiglieri. Servono cinque voti in più per mandare a casa il sindaco Orlando. – ha aggiunto – Come ho fatto in passato, faccio appello anche oggi ai consiglieri di maggioranza che amano questa città e che non possono ignorare che ormai Palermo è allo sfascio. Chi non voterà questa mozione non avrà più scuse, davanti agli occhi dei palermitani, che non vedono l’ora che il sindaco Orlando vada via. Non avrà più scuse dinanzi alle 450 bare ancora messe a deposito ai Rotoli, rispetto ad una gestione rifiuti assolutamente inefficiente ed una città sporca, rispetto al fatto che non esiste un vero piano sul traffico e sulla mobilità urbana e, solo per citarne alcuni, il disastro in cui versano le strade della città o il fatto che siamo in fondo a tutte le classifiche sulla qualità della vita”. “Mi appello a tutti in generale, ma in particolare ai colleghi di Italia Viva che, nel recente passato, hanno dimostrato di avere una coscienza critica nei confronti dell’operato del sindaco Orlando e della sua giunta. Cinque voti in più per evitare che il disastro di questa amministrazione Orlando, continui per altri due anni”, conclude Gelarda

Adesso la parola passa al Consiglio Comunale.

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