Si conclude il percorso di adeguamento e potenziamento del depuratore di Cefalù. Il rinnovato impianto, costato circa 4 milioni di euro e realizzato con tecnologia a membrana, è ora in grado di trattare fino a 45.000 abitanti equivalenti, assicurando livelli di depurazione maggiori rispetto a quelli richiesti dai limiti di legge. Così il Commissario Unico consegna impianto al territorio.

La consegna dell’impianto

Il depuratore verrà ora formalmente consegnato dal Commissario Unico per la Depurazione all’Assemblea territoriale idrica di Palermo per la gestione ordinaria e portato dalla Struttura Commissariale in Europa per consentire l’uscita di Cefalù dalla procedura d’infrazione comunitaria (2004/2034) a carico dell’Italia, per la quale si è giunti a sentenza di condanna (C-251/17) al pagamento di una sanzione pecuniaria.

La consegna il 16 marzo

Per l’occasione, il 16 marzo, istituzioni nazionali e locali si ritroveranno presso l’impianto in contrada Sant’Antonio (Presidiana). Assieme al Commissario Unico per la Depurazione Maurizio Giugni, con i due Subcommissari Riccardo Costanza e Stefano Vaccari, saranno presenti l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Salvatore Cordaro, il sindaco Leoluca Orlando in qualità di Presidente dell’Assemblea Idrica Territoriale di Palermo, il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina, l’Amministratore unico di AMAP Alessandro Di Martino, i responsabili del procedimento, della progettazione e realizzazione dei lavori.

Una gara europea per 35 impianti nel Palermitano

Via alla gara europea dell’AMAP, la società a capitale interamente pubblico per la gestione di 35 impianti di depurazione di acque reflue in provincia di Palermo. Gli impianti saranno affidati per un periodo di due anni ad un unico soggetto che dovrà curare conduzione, sorveglianza, controllo e lavori di manutenzione. Esclusi dalla gara gli impianti del capoluogo e alcuni altri della provincia che restano a gestione interna.

Gara da 50 milioni

L’AMAP, che pubblicherà adesso l’avviso di gara anche nella Gazzetta dell’Unione Europea, mantiene ovviamente il controllo e la gestione degli impianti, avvalendosi unicamente degli esterni per servizi tecnici. Anche se l’importo complessivo impegnato dall’azienda è di 50 milioni, ad essere soggetta ad un ribasso d’asta sarà solo la quota di 36 milioni relativa ad una parte dei lavori e servizi. Non saranno infatti ammessi ribassi per i costi del personale, della sicurezza sul lavoro e per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti prodotti, classificati come industriali altamente inquinanti. “Per Amap – spiega Alessandro Di Martino, Amministratore Unico della società – si tratta di uno dei più grossi investimenti inseriti nel piano industriale e dal bilancio pluriennale, che ha complessivamente previsto interventi per oltre 600 milioni, per i quali si ricorrerà ai fondi del PNRR, del CIPE e a risorse interne.”

Come sarà aggiudicata la gara

La gara sarà aggiudicata con il principio della offerta economicamente più vantaggiosa sulla base del miglior rapporto qualità prezzo. Non sarà quindi solo il ribasso sulla base d’asta da 36 milioni a determinare la scelta del vincitore, ma saranno anche altri parametri legati alla qualità delle soluzioni tecniche proposte, nonché la previsione di soluzioni di lungo termine anche per l’abbattimento dei consumi e dei costi di gestione.

I comuni interessati

Ad essere interessati sono gli impianti di depurazione dislocati in 31 comuni della provincia; impianti pensati per depurare gli scarichi fognari di una popolazione equivalente ad oltre duecentoottanta mila persone. I comuni interessati sono infatti quelli di Alia, Alimena, Aliminusa, Altavilla Milicia, Bagheria, Balestrate, Baucina, Bompietro, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Camporeale, Casteldaccia, Cefalà Diana, Cerda, Chiusa Sclafani, Ciminna, Corleone, Giuliana, Lascari, Lercara Friddi, Marineo, Montemaggiore Belsito, Partinico, Piana degli Albanesi, Roccapalumba, San Mauro Castelverde, Santa Cristina Gela, Sciara, Ventimiglia e Vicari, con una popolazione residente di circa duecentomila abitanti, ma gli impianti di depurazione che ospitano sono tarati per reggere carichi più ampi, per esempio in occasione dei picchi di presenze estive nei comuni costieri e balneari.

Il piano di sorveglianza e controllo

“Questo investimento – spiega ancora Di Martino – va oltre il mero affidamento dei servizi, perché servirà anche a programmare e pianificare con adeguate priorità tutti gli interventi futuri dell’azienda nel delicato settore della depurazione. Così come per il settore idrico-potabile, ci siamo dati infatti una prospettiva temporale di almeno venti anni per la costruzione di un sistema integrato in grado di rispondere in modo efficiente ed efficace ai cambiamenti in atto sul piano ambientale e climatico.” Oltre che della manutenzione ordinaria e straordinaria, la ditta vincitrice sarà infatti responsabile della redazione di un piano di sorveglianza e controllo che si avvalga di tecnologie digitali per garantire il monitoraggio costante della qualità di esercizio, per la prevenzione dei disservizi e per l’efficienza continua degli impianti. Nel corso del biennio, l’impresa aggiudicatrice dovrà anche produrre un “Piano degli interventi per la messa in sicurezza del ciclo di trattamento”, un documento fondamentale che servirà ad Amap per la pianificazione futura di ogni ulteriore investimento ed intervento, individuando le priorità e gli interventi più urgenti.

Articoli correlati